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Viva il
Cuor di Gesù e di Maria!
Dilettissima in Gesù,1
Dopo essere stata per qualche giorno
in riposo, impugno la penna, onde scrivere alla mia Teresa di Gesù, alla quale
partecipo che l’Amante suo e mio si è degnato di tenermi vari giorni più
strettamente a Lui unita, fermandomi a letto; ed io ero contenta di soddisfare
così all’amabile sua volontà.
Questa sua visita volle rendermela
più gradita l’industrioso Amante, mostrandomi della sua predilezione l’effetto;
colse l’egual momento per esercitare la pazienza di Maria Rosa,2 la
quale trovasi ancora obbligata di stare sopra il letto, e ciò per
infiammazione. Tre volte le hanno levato sangue; ora sembra che vada
migliorando.
Ella, carissima in Gesù, può
immaginarsi che cosa detto avrebbe la povera mia umanità, se lecito le fosse
stato lagnarsi, ma nella misericordia del Signore lo spirito per essere suo
molto superiore alla prima godeva, per cui sorrideva essa pure, guardando zitta
zitta l’effige del Crocefisso Amante.
In questo tempo ebbi dalla Marietta
Francolin la cara sua, annunciante l’apertura delle Scuole. Io ho
replicatamente benedetto il Signore, e dal letto L’ho pregato di spargere sopra
quelle abbondanti le sue benedizioni.
M’assicuro che agli Ognissanti3 avrà cominciato anche la Pia
Opera, conoscendo Ella pure quanto questa importante sia, onde adempiere allo
scopo del nostro Istituto.
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Questa cosa le raccomanda
pure il Superior nostro,4 che tanto la riverisce, come di vedere che la
Ziller vada e venga dalla scuola con persona che abbia età matura. Io l’ho
assicurato ch’Ella saggiamente avrà pensato a ciò, ma vuole ch’io nonostante
scriva.
Mi lusingo che Monsignor Scarpa avrà
tenuto la sua convocazione, e che i Signori Parrochi si disporranno per
organizzare la Pia Opera.
Voglia Iddio Signore conceder loro le
consolazioni, che gustano tanti zelanti coltivatori nella vigna del Signore,
benché potranno forse anche più meritare, se li priverà di queste.
In quest’oggi ho avuto la cara visita
della Sig.ra Maddalena Francolin, la quale tanto la
riverisce.
Favorisca presentare i miei doveri a
Monsignore Reverendissimo, e lo preghi di non iscordarsi della povera mia
anima.
Mi riverisca il suo caro
marito,5 ed a lui ricordi ciò che ripetutamente mi promise.
Tanti saluti alle nominate nell’altra
mia, nonché alle Suore. Dica per noi tante cose, ma più di tutto raccomando di
essere diligenti nell’esecuzione dei loro doveri.
Non mi scordi nelle sue orazioni,
ch’io pure ciò faccio per Lei. Piena d’affetto, mi dichiaro
di Lei Aff.ma sorella in
G.C.
Suor
Maria Rachele Guardini
Il giorno 13 9bre 1841
Alla Stimatissima Signora
La Sig.ra Teresa Melchiori –
Padova
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