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Viva il
Cuor di Gesù e di Maria!
Eccellenza,1
Mi servo d’altra mano per iscrivere
(a cagione d’aver ammalati gli occhi)2
onde desiderare all’Eccellenza V.ra ogni piena di
benedizioni. Sì, il cuor suo esulti e, per Gesù Risorto, inebriato canti con S.
Chiesa le soavi parole Alleluja.
Mi è cara quest’occasione, per
significarle che piacque al buon Gesù che per ora tolta mi venisse la speranza
d’avere il decoroso Altare, come le avevo in altra mia partecipato.3
Causa di ciò ne è l’avere l’Oratorio posto nel secondo piano dell’Istituto, il
quale, per la leggerezza dei fondamenti, non può sostenere i marmi desiderati;
pure Monsignor Vicario Generale,4 ch’è il Superior nostro, mi va
dicendo che ad altro tempo, quando il Signore vorrà, si potrà erigere
l’Oratorio in situazione più adatta, e quella volta si farà quello che ora
brama il mio cuore, se il Signore ci provvederà.
Godo anche manifestarle che la
generosa sua largizione fu usata a decoro ed ornamento di Gesù, avendo con quei
denari fatto fare dodici banchi e poi 16 candelieri indorati, con i vasi
eguali, per accogliere i fiori che attorniano il Sacramentato Gesù, ed ancora
mi è restato, spero, per poter allargare l’Altare dello stesso, procurandogli
intanto un’ampia custodia di ferro indorata, fodrata di larice, lavorato a
marmo.
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Mi faccio piacere narrarle
che, il giorno della Santa nostra particolar Protettrice Dorotea, fummo onorate
da Sua Eminenza, il Cardinale nostro Patriarca, il quale celebrò nell’Istituto,
indi mostrò la contentezza che provava il suo cuore, pel bene che da questo ne
viene, e meravigliò vedendo come Iddio ci benedice.
Noi preghiamo il Signore che la
conservi e la ricolmi d’ogni felicità. Lascio per non abusare di sua bontà, e
piena di rispetto mi segno
di
Lei
Umilis.ma
Dev.ma Obbl.ma Serva
Suor Maria Rachele Guardini
Dall’Istituto di S. Dorotea
Venezia li 24 Marzo 1842
T.p. Venezia 24 Mar.
A Sua Eccellenza
Il Sig. Co. Giacomo Mellerio
Consigliere Intimo, ecc.
Milano
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