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Viva il Cuor di Gesù e di Maria!

Carissimo Fratello,¹

Prima d’ora mi sarei procurata il piacere di riscontrare alla cara tua lettera, ma essendosi gli occhi miei arrogata l’autorità di condannarmi novellamente allo scuro² per la forza dei dolori, così non potevo soddisfare al mio desiderio di scriverti. Ora sto un poco meglio, ma non bene.

Ho goduto intendere nella prima tua i bei sentimenti che nutri, dei quali non ho mai temuto, attesoché ti dotò Dio di un bel cuore.

Godo che la cara Mamma,³ nonché tua moglie⁴ e la Marietta stiano bene, ma spiacemi l’inconveniente a te succeduto, pure mi consola il pensiero che sia assicurato dall’Eccellentissimo Sig. Dr. Zanotti che niun male ti sovrasterà.

Ho sentito con allegrezza il miglioramento dello stesso. Noi pregammo com’avevi desiderato; ora ringrazio il buon Gesù, che abbia accolto le nostre preci.

Mi sarà caro, quando qui ti potrò abbracciare, ma potrai far senza portar teco le gratarole nominatemi, attesoché noi non facciamo tanto uso di formaggio tritato, ed il Superior⁵ nostro è individuo solo, perciò inutile renderebbesi un tal istrumento.

Io lascio, perché i miei occhi dicono basta; saluta tanto tua moglie, bacia la mano alla Mamma che prego di benedirmi unitamente alla Irene, che tutti vi saluta unitamente a Maria Rosa.⁶

Perché non scrive mai la Marietta?

                                            La tua Aff.ma Sorella

                                                             Suor Maria Rachele

Dall’Istituto di S. Dorotea

Venezia il giorno 21 9bre 1842

Allo Stimatissimo Signore

Il Sig. Illuminato Guardini

Riva di Trento