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Viva il Cuor di Gesù e di Maria!
Mia cara Veronica,1
Il buon Pare,2 che ti saluta,
premia la tua rassegnazione col permettermi di scriverti.
Mia cara, egli è un precetto di Gesù
Cristo quello che dobbiamo rinunciare a noi stessi, per combattere il nostro
amor proprio; ed è seguito dall’altro che dobbiamo caricarci della nostra
croce, se vogliamo seguirlo.3
Per conformarci adunque
all’amabilissimo nostro Gesù, che sì tanti ed eroici esempi ci diede nel corso
di sua vita, procuriamo, mia dilettissima, di spogliarci di noi stesse, affine
di vestirci dello spirito, del quale ardeva l’amabilissimo suo Cuore, che tutto
carità manda, se così mi è permesso d’esprimermi, or or delle faville onde
riscaldarci, col mezzo delle sante ispirazioni; ma perché riceviamo in noi
qualcuna di queste, che atte sono ad incendiarci dell’amoroso fuoco, bisogna
che procuriamo di vuotar noi medesime della nostra volontà, cercando e stimando
quella solo del buon Gesù, per mezzo della quale potremo santificarci
prestamente, procurando in pari tempo di cooperare per l’altrui benessere.
Non ti scordare che i violenti
rapiscono il cielo,4 perciò vedi che ti sia dato un qualche motivo,
affine di negare te stessa per amore di Gesù.
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La tua Rachele spera di
abbracciarti più virtuosa, pel sacrificio che ora fai, ed oh! qual consolazione
per la stessa in pensando che superi il sentimento di natura per piacer più al
suo Signore.
Godo pure che la Serafina5 si trovi bene. Fate, mie care,
di crescere ogni giorno nel santo amore, al qual fine attenetevi all’esercizio
della santa umiltà; la vostra obbedienza verso la Superiora6 sia tale che in essa Dio sia
continuamente glorificato; le occupazioni esterne o la mancanza del Santissimo
Sacramento non vi tolgano dal camminare alla sua presenza; visitatelo più volte
in ispirito, e pentitevi delle volte che avrete trascurato di qui farlo
personalmente; proponetevi di compensarlo quanto vi sarà possibile.
L’altro giorno, ho avuto il contento
di riverire il Padre Guardiano ed Isidoro.7 Dessi ti salutano tanto e
dissenmi di averti scritto.
Tutte le Sorelle cordialmente ti
salutano, in unione alla Serafina, che le darai nuove buone di sua sorella
Veronica.8
Anche le putelle vogliono essere
ricordate, ma in particolare la Fanni, che si trova benissimo.
La Madre Maestra9 non ti scrive, perché si è
fatta male ad un piede, le si sono dovute attaccare 50 sanguette.
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Lascio, pregandoti di tanto
riverirmi i R.di Sacerdoti, che ho nominati altra volta, ed
anche quelle persone che credi per me
la tua Aff.ma
nel Signore Sorella e Madre
Suor Maria Rachele
Dall’Istituto di S. Dorotea
Venezia il giorno 21 9bre 1842
Alla Stimatissima Signora
La Suor Veronica Guardini
Capo di Ponte – Valcamonica
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