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Viva il Cuor di Gesù e di Maria!
Dilettissima,1
Per mano di suo nipote ho ricevuto la
carissima sua, nella quale scorgo i sentimenti piissimi del suo cuore, nonché
gli auguri felici ch’Ella mi fa, perciò vivamente la ringrazio.
Dallo stesso suo nipote ho pur inteso
quanto gli è accaduto, e partecipo del suo rincrescimento, d’altronde
l’assicuro che, per quanto dipenderà da me, nulla ometterò, affine possa
ottenere la desiderata grazia, cioè di essere ammesso agli esami.
Godo in pensando che nel prossimo
mese potrò abbracciarla; se la mia salute fosse ferma, mi sarei di già
procurata questo piacere, ma debbo proprio avermi riguardo.
Anche la decorsa settimana sono stata
necessitata di applicarmi le mignatte pei dolori nei miei poveri occhi,
quantunque posso ben ringraziare il buon Gesù, che continui ad imprestarmeli.
Monsignore2 corrisponde cordialmente ai suoi felici auguri e
sente gratitudine per la parte che prende di sua salute. Desso sta benino, ma è
ancora un poco costipato, pure può esaurire qualche dovere. Farà cosa cara allo
stesso ricordarlo a cotesto zelante Monsignore Scarpa. Ella, per bontà, unisca
i miei più rispettosi doveri.
Favorisca dire alla Marianna3 che mi spedisca le Compagnie
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di costì, per unirle al prospetto che dovrò presentare a Sua Eminenza4 pel primo d’anno.
Aggiunga, per sua gentilezza, tanti
saluti alle Suore, nonché rispetti a tutte le persone da Lei nominate, ma in
particolare col suo caro marito,5 che spero si diporterà bene
di
Lei
Aff.ma
in G.C. Sorella
Suor
Maria Rachele Guardini
Dall’Istituto di S. Dorotea
Venezia il giorno 27 xbre 1842
Alla Stimatissima Signora
La Sig.ra Teresa
Melchiori
Padova
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