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60. Lettera
di don Luca Passi al card. Carlo Oppizzoni.1
Em.za
Rev.ma
Nel trasmettere a V.
Em.za la copia del Progetto etc. rinnovo i miei più vivi
ringraziamenti per essersi degnata di approvare un’opera che mi stava tanto a cuore.
Io ne sento la più viva gratitudine e mi sarebbe impossibile esprimerla con
parole.
Pregherò il Signore che la rimuneri
per quello che io non posso nemmeno esprimere. Raccomandomi alle orazioni di V.
Em.za col più profondo rispetto mi protesto
di
V. Em.za Rev.ma
Um.mo
Dev.mo Obb.mo Servo
Se
Luca Passi
Bologna li 21 Feb. 1841
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«Progetto per l’introduzione dell’Istituto delle
Suore di Santa
Dorotea approvato dalla S.a Sede con decreto del 1° Marzo 1839»
L’Istituto ha per Superiore il
Vescovo.
Le Suore fanno voti temporanei.
Le Suore vanno vestite di nero, ma
senza distinzione particolare.
Le Suore hanno per istituto di
prestarsi per le Opere di misericordia sì spirituali che corporali secondo che
le circostanze lo richiedono.
Si vorrebbe tale Istituto introdurre
fra le Maestre del Locale di S. Pellegrino alla Porta S. Isaia.1
Per formare lo Spirito delle Suore,
si proporrebbe di mandarne due in Noviziato nell’Istituto di Venezia.
Il mezzo di sussistenza delle Suore
sarebbe il lavoro delle proprie mani, come lo è anche di presente, e le
spontanee oblazioni di qualche Benefattore.
Le Suore si occuperebbero
nell’insegnamento dei lavori nei giorni feriali e nella Festa si presterebbero
per la Dottrina Cristiana, per l’Opera Pia di S. Dorotea, etc.
In seguito si prenderebbero alcune
contadine per Suore onde poter fondare in qualche luogo della Diocesi un
Istituto per le Orfane che si credesse opportuno educare
all’agricoltura.2
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Tutto questo si domanda di
poter intraprendere per modo di esperimento.
Giacomo
Negri Parroco a S. Isaia
li 20 Febbraio 1841
Bologna, dal n.ro
Palazzo Arcivescovile
Approviamo
in via di esperimento
C.
Card.le Oppizzoni
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