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64. Lettera di Annunciata Cocchetti a Madre
Rachele.1
Gentil.ma
Sig.ra Superiora
Se con mio dispiacere non ho potuto
costì trattenermi2 e poter
effettuare ciò che desiderava, ho almeno avuto la compiacenza di conoscere
Vostra Signoria; e la lusinga di poter tra breve essere consorella di cotesto
Instituto è quella che assai mi rallegra.
Nella presente troverà accluso l’atto
d’obbligazione del R.do Sig. Don Vincenzo Panzerini, e da
me trascritto per non ispedirle l’originale fatto in carta bollata.3
V.S. potrà esaminarlo se è nei termini che desidera.
La medesima somma a cui si obbliga il
R.do Sig. Panzerini nell’atto qui occluso, si obbliga pure di pagare
annualmente la Sig.ra Erminia Panzerini,4 ora Sup.ra di
qui, ed io medesima. Tale obbligazione però intendiamo
che duri pel tempo di prova, e di noviziato, passato il
quale, contribuiremo all’Instituto quella dote che è indicata per ciaschedun
individuo, passando alla Professione, come speriamo e desideriamo di potervi
arrivare.
Caso poi che loro non potessero
ammetterci al loro Instituto, o pei nostri difetti, o per non essere adatte
all’Instituto medesimo, in allora cesserà la nostra obbligazione, e
ritirandoci, contribuiremo alla casa di Cemmo un regalo per così
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coadiuvare all’opera del Signore. Debbo anche dirle che per questa
casa abbiamo un capitale, impiegato per cinque anni, di lire 4000 di cui
ricaviamo il quattro e mezzo per cento, ma su tal capitale dobbiamo annualmente
contribuire lire trecento ad una Signora vita sua durante, che percorre però il
novantesimo anno. Alla morte poi del surriferito Sig. Panzerini potrà questa
casa percepire dalle venti alle trenta mila lire.
Ecco ciò che posso dirle in succinto.
A me sembra che in questo paese con lire mille ottocento si possa benissimo
vivere in quattro, non che la donna di cucina, stante che per adiacenza della
casa abbiamo una buona ortaglia, con piccolo brolo con piante di gelsi da poter
ricavare qualche cosa dai bachi di seta.
Vostra Signoria faccia grazia dirmi
poi in che ordine devono essere fatte le carte, e come le desidera.5
Frattanto non posso che chiederle
scusa dei mancamenti che in questa mia troverà, e nel raccomandarmi alle sue
orazioni passo ad umiliarle i miei distinti rispetti, e darmi l’onore di dirmi
di
Vostra Signoria
Umil.ma
Serva
Erminia Panzerini
Umil.ma Indeg.ma
Serva
Annunciata Cocchetti
Cemmo li 13 9bre
1841
Alla Pregiat.ma
Gentil.ma Sig.ra
La Sig.ra Suor
Rachele Guardini
Deg.ma Sup.ra
delle Suore di S.ta Dorotea – Venezia
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