- 63 -
709
Viva il Cuor di Gesù e di Maria!
Mia Dilettissima,1
Solo ieri ho
ricevuto la vostra, scritta fino dal decorso 9bre. Io vi ringrazio assaissimo
per le dimostrazioni che mi fate riguardo al vostro affetto, e mi conosco
immeritevolissima della bontà che sempre mi usaste sì voi come gli amatissimi
vostri fratelli,2
per cui conserverò nel mio cuore viva la gratitudine, anzi con tutta sincerità
vi dico ch’io godrei sommamente, se vi determinaste di lasciarvi qui godere con
loro.
D’altronde
debbo con ingenuità dirvi che benedico il Signore che abbia scelto me
miserabile per l’opera sua; perciò se per una parte mi duole trovarmi da voi
lontana, confortami la speranza che un giorno ci troveremo unite per non
dividerci mai più.
Io credo che
non si possa pensare alla brevità della vita, senza sentirsi crescere il
desiderio d’offerire qualche nuovo sacrificio al buon Gesù. Procuriamo adunque,
mia carissima, di cogliere le piccole occasioni, se ci mancano le maggiori, e
Dio, che vede il nostro cuore, le aggradirà volentieri.
Mi rincresce
che la Bettina Santoni siasi trovata gravemente ammalata; ora voglio sperare si
sarà rimessa. Poverina, pare proprio che il buon Gesù la voglia purificare in
questo mondo!3
Felice lei che le viene così dato motivo di sperare - 64 -
che, sciolta dai
lacci del suo corpo, tosto anderà in braccio a Lui, per goderlo in tutta
l’eternità.
Ricordatemi
ad essa, e pregatela nelle sue croci ricordarsi anche della mia povera anima.
Questo pur fate colla Turri, che tanto saluterete per me. Ciò non lasciate di
fare anche voi con i vostri fratelli, ai quali mi presenterete doverosa, e mi
ricorderete anche a quelle persone che voi credete.
Qui, nella
misericordia di Dio, continuano le cose a progredire bene. Sua Eminenza il
nostro Patriarca4
n’è beato.
Il giorno
18, siamo state onorate della visita di Sua Altezza il Viceré,5 il quale ha avuto la bontà di trattenersi più
di due ore, onde esaminare le scuole, nonché i registri della Pia Opera,
mostrando in tutto la più viva soddisfazione.
Io prego il
buon Gesù, e voi meco unitevi, affine ci accresca nel suo santo amore, perché
poco importerebbe che soddisfacessimo i Sovrani e la società, se Dio non fosse
di noi pago.
Io vi
lascio, mia cara, nei Cuori Santissimi di Gesù e di Maria, ove vi visiterò
la Vostra Aff.ma Sorella in
G.C.
Maria Rachele Guardini
Dall’Istituto di S. Dorotea
Venezia il giorno 24 Febbraio 1843
Alla Stimatissima Signora
La Signora Antonia Zanzotti – Trento
|