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Viva il
Cuor di Gesù e di Maria!
Molto Reverendo Padre,1
Prima d’ora volevo procurarmi la
consolazione di scriverle, ma sempre ho differito nella speranza di accennarle
malattia e guarigione di Maria Rosa,2 che trovasi da nove giorni a letto per una
forte infiammazione di petto complicata con gastrico.
Quattro furono le cavate di sangue
abbondantissime; le si attaccarono pure molte mignatte, affine di togliere alla
stessa la flogosi. Anche i purgativi furono continuati, e pure non basta, ora
fa temere che sviluppasi una malattia nervosa; i sintomi sono tali.
Ella, caro Padre, può immaginarsi
quanto bisogno di orazione io tenga. Ora non vi è per me più notte; le poche
ore che mi pongo sopra il letto, sono per me molto penose, e quantunque non
voglia che la sola volontà di Dio, pure l’umanità mia abbisogna di una continua
violenza, onde uniformarsi allo spirito, e con tutto ciò credo si veda ch’è mancante
dell’allegrezza.
Lo stato mio, che ho procurato di
farle vedere, ma più la cognizione intima, ch’Ella tiene del vincolo in cui
legate siamo con Maria Rosa, ed anche i particolari – direi – bisogni che tengo
della stessa, sarà mossa – sono certa – la sua carità a pregare per ambedue.
Voglia la bontà di Lei presentarmi
rispettosa con tutti di - 91 -
sua famiglia e, scrivendo al Sig. Conte
Matteo,3 favorisca dirgli che gli chiedo perdono, se non
ho ancora risposto alla sua gentilissima lettera, ma l’assicuri che anche in
mezzo alla mia tribolazione mi ricordo di tutti
Umilis.ma
Dev.ma Obbl.ma Serva e Figlia
Suor
Maria Rachele Guardini
Dall’Istituto di S. Dorotea
Venezia il giorno 7 Maggio 1843
Al Molto Reverendo Signore
Il Molto R.do Sig. Co. D.
Marco Passi
Bergamo
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