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Viva il
Cuor di Gesù e di Maria!
Dilettissima nel Signore,1
Se tardo giunse il sonetto, non mi è
riuscito men caro, e così spero l’aggradiranno i Sig.ri
Conti Passi e la madre2
del novello Sacerdote.3
Io intanto la ringrazio, questo anche
per l’offerta ch’Ella mi fa, cioè di metterla in esercizio di carità. Le
ricordo a questo proposito la canzoncina in onore di S.ta
Dorotea; potrà per argomento prendere la felicità che provano coloro che, per
amore di Dio, si consacrano a Lui sotto la sua protezione.
Ho sentito con allegrezza ch’Ella
gode di una perfetta sanità; io non posso dir questo, ma debbo piuttosto
confessare, a sola gloria di Dio, che miracolosamente mi reggo in piedi, benché
senta molti dolori nei miei poveri occhi e testa.
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La nostra povera Maria Rosa4 è ricaduta, per cui tememmo una seconda volta
di perderla; ora si alza, ma non istà bene.
Io sono contenta che il buon Gesù
scherzi con noi; anzi dissemi l’ottimo nostro Superiore5 che Dio ha dato la permissione al demonio di
provarmi, perché tante cose si unirono per abbattermi, dove trovomi colla
grazia del Signore in mezzo ai dolori più vigorosa; tutto sta che ciò non sia
per cagione mia, però la prego di non iscordarsi della povera mia anima. Mi
ottenga dal buon Gesù la grazia ch’io non sospiri altro che di essere
disprezzata e di patire per Lui.
Tutte quelle ch’Ella conobbe tanto la
riveriscono, ed io mi procurerò il piacere di venire a riverirla, quando
piacerà al buon Gesù.
Piena di affetto e gratitudine, mi
segno
di Lei in G.C.
Aff.ma Sorella
Suor
Maria Rachele Guardini
Dall’Istituto di S. Dorotea
Venezia il dì 2 Luglio 1843
Alla Stimatissima Signora
La Sig.ra Annetta Marovich
S.P. Mani
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