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Viva il
Cuor di Gesù e di Maria!
Molto Reverendo Signore,1
Non mi poteva maggiormente graziare
che onorandomi dei comandi suoi, e l’avrei già tosto soddisfatta, se la
persona, incombenzata per le indagini che desidera, non si fosse gravemente
ammalata, e non ho voluto commettere ad altri la cosa, che richiede segretezza.
Ora però sono a compiacerla,
manifestandole che il di Lei cugino ha in pigione una stanza da un vendipesce.
Desso frequenta il caffè Gamba e
copia qualche carta, ma non ha già scrittorio. Si adatta anche, per aver qualche
soldo, a fare l’invitatore ai casotti dei burattini; effettivamente egli non
guadagna qualche giorno che una svanzica, e talora anche meno. Si è potuto pure
rilevare che neppur in tutto l’anno non è stato all’Ospitale, ciò nonostante dà
a conoscere un fisico infermiccio. Insomma la situazione sua è assai trista.
Ritenga la
Sig.ria V.ra R.da
che valuterò sempre favore, se ancora mi onorerà dei suoi comandi.
La prego riverirmi di tutto cuore la
carissima di Lei famiglia, anche per parte di mia sorella Irene, la quale è
tanto grata alla loro memoria. Le chiedo la santa benedizione, mentre con
rispetto mi dichiaro
Umilis.ma
Serva
Suor Maria Rachele Guardini
Dall’Istituto di S. Dorotea – Venezia
il 26 Luglio 1843
Al
Molto Reverendo Signore D. Gaetano Scandella
Professore di Religione in Liceo – Brescia
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