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Vincenzo Carbone
Una contemplativa nella vita attiva. M. Rachele Guardini

IntraText CT - Lettura del testo

  • Volume V. LETTERE (1843-1844)
    • LETTERE 1843. 2 gennaio – 29 dicembre. nn. 678–800.
      • 746
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Viva il Cuor di Gesù e di Maria!

 

Dilettissima,1

Ritornata nell’Istituto, ho ritrovato una vostra lettera, nella quale scorgo che siete in afflizione, per timore d’aver perduto la mia fiducia.2

No, mia cara, presso di me non avete diminuito né la stima, né l’affezione, ma voleva il dovere ch’io così operassi, affine di farvi conoscere quanto importa la dipendenza e l’esatta osservanza delle Regole.

Mettetevi adunque con tutta tranquillità, onde operare maggiormente per la gloria di Dio. Oh la gran cosa in questo mondo! Noi ci turbiamo per poco, lasciando in questa maniera di operare quel molto, che potremmo in nostro vantaggio.

Intendiamola bene una volta, e ci tornerà utile; non vogliamo che Gesù, non cerchiamo che Gesù e per Gesù operiamo; così rettificate la vostra intenzione. Allora, io spero, non abbisogneranno più sproni, per adempire la volontà di Dio nell’obbedienza.

Godo che la Serafina3 e la Toniolli facciano bene; io vi raccomando esercitarle nell’annegazione della loro volontà.

Mi consola tanto che la Pia Opera costì si estenda; eccitate le Collaboratrici, ed adattatevi secondo potete; purché si possa giovare alle anime, ci devono bastare.

Veggo che bramate vi dica quello sarà necessario per l’Anna Tosi. Al suo entrare, dev’essere provveduta del letto,


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due scranne, due quadri, ed un armadio, che si potrà trovar usato, per maggior economia; del resto porterà quello che ha.

Giunto il tempo della vestizione, dovrà essere provvista di almeno 18 camicie, e così relativamente di tutto il resto, fino la biancheria da letto.

Riguardo alla signora cieca,4 di cui mi scrivete, quando trovate convenienza l’accettarla, cioè che sia dessa di carattere tranquillo, ed anche la persona, destinata per servirla, sia buona, potrete riceverle, facendo le cose con buon ordine, affine di non aversi a pentir poi; ma se per combinazione vedeste non essere vantaggioso a cotesta Casa quello che vi offre, sia come non detto.

In questo punto ricevo altra vostra. Sento con piacere buone nuove, nonché della Pia Opera; non v’incresca scrivermi, quand’anche per qualche combinazione io non vi riscontrassi.

L’ottimo nostro Monsignore ha migliorato; anche la Madre Maestra sta meglio, ma non è ancor guarita, perciò non so cosa farà di essa il Signore.

Procurate che la Toniolli faccia più bella calligrafia, e non commetta tanti errori nell’ortografia.

Riverite quelle persone che si ricordano di me, e raccomandate loro la povera anima mia. Ricevete i saluti di tutte le Suore e giovanette. Vi pongo, mia cara, nel Costato di Gesù, dove bramo sempre restiate

la Vostra Aff.ma in G.C. Madre

                                    Suor Maria Rachele Guardini

Dall’Istituto di S. DoroteaVenezia il giorno 8 7bre 1843

 

Alla Stimatissima Signora

La Sig.ra Annunciata CocchettiCapo di Ponte




1 ASDR, reg. III, pp. 69-70.



2 Cf. lett. n. 735.



3 Pellizzari.



4 Cf. lett. n. 763.






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