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Viva il
Cuor di Gesù e di Maria!
Dilettissima,1
Nulla ho risparmiato, per convincere
i Superiori che altra eleggessero a Madre di questa Comunità, onde ci guidasse
nel cammino che dobbiamo fare per giungere a quella sommità, per la quale ci
siamo consacrate a Dio; ma non mi giovarono né le preghiere, né le minacce, né
le lagrime ch’io versai, benché contrarissima ne sia.2
Persuasi dessi essere volontà del
Signore ch’io piegassi di nuovo le spalle per caricarmi del Priorato, ho dovuto
adattarmi, benché, lo confesso acciò meglio conosciate quanto sono miserabile,
con gran dolore, il quale porto tuttora scolpito nel profondo del mio cuore,
per cui vi prego vogliate ottenermi dal buon Gesù la grazia di superarlo con
più virtù di quella ho fin qui esercitata.
Salutate le figlie; procurate che
avanzino nella virtù e particolarmente tenetele in esercizio di annegazione di
loro stesse, acciò possano più facilmente unirsi a Dio.
Io non posso sentire nominare
quell’amabile volontà, senza interessarmi ad eseguirla, quand’anche mi costasse
la vita, perché credo sarei ben felice lasciar di vivere, per uniformarmi a
quello ch’è perfetto anche nel suo volere.
Le disposizioni del Signore non hanno
presentato alla Laffranchi3
occasione di venire; non si disanimi, ma in pace attenda il momento.
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Quanto mi dite riguardante
i parenti della Tosi,4 non mi spiace; benedite voi pure, mia diletta,
il buon Gesù, che vi avvicina a Lui con qualche tribolazione.
Per la Signora cieca5 regolatevi come credete opportuno, ma, senza
utilità dell’Istituto, non vi caricate d’imbrogli.
Maria Rosa6 sta benino; dessa è mia assistente; per Madre
Maestra hanno eletta la buona Roberti Luigia. Tutte vi salutano cordialmente,
in unione alle altre Sorelle.
Ricordatemi doverosa a cotesti buoni
Sacerdoti
la Vostra Aff.ma Madre in
G.C.
Suor
Maria Rachele Guardini
Dall’Istituto di S. Dorotea
Venezia il giorno 9 8bre 1843
Alla Stimatissima Signora
La Sig.ra Annunciata
Cocchetti
Capo di Ponte
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