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Vincenzo Carbone
Una contemplativa nella vita attiva. M. Rachele Guardini

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  • Volume V. LETTERE (1843-1844)
    • LETTERE 1843. 2 gennaio – 29 dicembre. nn. 678–800.
      • 764
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Viva il Cuor di Gesù e di Maria!

 

Molto Reverendo Padre,1

Mi ha consolato moltissimo l’intendere che il nostro buon Dio Le abbia ispirato un rimedio efficace; questo è anche dolce nella sua natura, perciò di nulla manca.

Oh potesse la Superiora ottenere la dimissione dell’ufficio; quella volta sì che le peserebbero meno le infiammazioni, di cui abitualmente va soggetta!

Sono belle quelle riflessioni, ch’Ella fa nella sua lettera, ma, che vuole, per essere pazzi basta l’aver fissato sopra una cosa qualunque, per cui fino non si tocca quel cantino, parlerà saggiamente la persona, ma, se anche inavvertentemente in quello si urta, non vi sono più ragioni.

Questo è pure della povera Rachele il suo stato; dessa nulla ha lasciato, per mostrare ciò, ma tutto riuscille inutile; perciò, come attaccata da questa mania, porta scolpita nel profondo del cuore la tristezza, benché procuri mostrare diversamente nell’esterno, anzi aggiunge un’altra confessione, acciò Le ottenga dal buon Gesù quella fortezza che le abbisogna.

Quando si avvicina per essa l’ora di ristorarsi col riposo, soffre terribilmente nel corpo e nell’anima, continuando molte volte fino sull’alba; poi prende un poco di sonno, benché agitato, e nello svegliarsi, come un colpo sente nel cuore, che le ricorda i pesi di cui è aggravata.

Questo è ciò avviene alla misera continuamente, quantunque


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asserisca non aver lingua per benedire Iddio, che tante piovegli benedizioni.

Anche delle fanciulle in educazione si trova contentissima, perché, poverine, sono proprio buone, anzi ringraziano la Signoria Vostra per la promessa.

La prego presentarmi doverosa ai R.di suoi fratelli,2 e piena di rispetto bacio la sacra mano a Lei ed al R.do Sig. Co. D. Marco, pregandoli della carità di benedirci

Umilis.ma Dev.ma Obbl.ma Figlia

                                  Suor Maria Rachele Guardini

 

Dall’Istituto di S. Dorotea

Venezia il giorno 11 8bre 1843

 

Al Molto Reverendo Signore

Il Molto R.do Sig. Co. D. Luca

Bergamo





1 ASDR, reg. III, pp. 79-80.



2 Don Marco e don Giuseppe.






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