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Viva il
Cuor di Gesù e di Maria!
Molto Reverendo Padre,1
Nelle due righette, ch’Ella mi scrisse,
dicemi che par di non saper più pregare. Questa espressione l’ho meditata varie
volte, in mezzo al vivissimo male di capo, ma sempre confermavami per una parte
della nostra impotenza, perciò della necessità di ricorrere al buon Gesù, il
quale c’insegni a pregare; per l’altra confortavami pensare che colui che
prega, conoscendo vede il desiderio che ha di piacergli, dunque non rifiuterà
quelle preghiere che gl’invia.
Faccia, per carità, di aspirare
qualche volta per la povera mia anima che, attorniata da mille faccende, si va
consumando pel dolore di non amare quanto dovrebbe l’Amante suo.
Potessi, per suo amore, inabissarmi,
piuttosto che reggere, conoscendomi a questo insufficiente; aggiungerò anzi
che, volendo persuadere l’intelletto mio ad abbracciare la volontà di Dio in
quella dei Superiori, mi sento venir meno, e senza conforto mi rimango,
adorando le disposizioni del Signore, che permette sia così tribolata.
Ho espresso tanto, perché conosca
s’io abbisogno veramente di sue preghiere. Mi ricordi, la prego, alle
infiammate del Sacro Fuoco,2 e dica loro ch’io le prego tutte voler
raccomandare a Dio il Sacerdozio. Ah! non permetta che i suoi unti abbiano ad
essere oggetti di scandalo.
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Rispettosa Le bacio la
sacra mano, pregandola di benedirmi
Umilis.ma
Dev.ma Obbl.ma Figlia
Suor
Maria Rachele Guardini
Dall’Istituto di S. Dorotea
Venezia il giorno 20 9bre 1843
Al Molto Reverendo Signore
Il Molto R.do Sig. Co. D.
Marco Passi
Bergamo
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