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Viva il
Cuor di Gesù e di Maria!
Carissima Figlia,1
Piacque al Signore ch’io fossi fino a
ieri obbligata in letto, per cui ho ritardato a scrivervi, affine di rispondere
alla carissima vostra.
Ho sentito con piacere che il giorno
della nostra Protettrice Santa Dorotea fa i S.ti Voti
Elisabetta,2 nonché la vestizione la Clementina.3
Io prego il Signore che le investa dello spirito necessario per l’Istituto
nostro.
Godo che, la vigilia della suddetta
festa, abbiate l’Esposizione del SS. Sacramento. Oh vediamo pure chiaramente come
il Signore protegge il nostro povero Istituto! Procuriamo, mie care, di
corrispondere ancor noi ai singolari favori, ch’Egli ci comparte, così benedirà
sempre più i nostri voti.
Riguardo poi alle scuole, mettetevi
nella mente che non è sua Eminenza4
quello vi cerca per impiegarvi in esse, ma il buon Gesù, che di lui si serve
per chiamarvi, affine possiate formare il cuore delle fanciulle.
Pregatelo dunque che ciò avvenga, e
vedrete gran bene, come al presente lo fate in coltivando quelle di S. Pellegrino
ed altre per mezzo della Pia Opera.
Ringraziamo il buon Gesù d’averci
chiamate a questo stato, e non lasciamo di esercitare la virtù, anche in mezzo
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nostri malori; teniamoci presenti quei patimenti che soffersero
Gesù e gli Apostoli.
Oh grazia sublime che Dio servir si
voglia di noi, povere creaturine, per riformare in parte il mondo!
Nelle nostre angustie diciamo ad
imitazione di S. Paolo: «Tutto posso
in Dio, che mi conforta».5
Non lasciate di ricordarmi rispettosa
con quelle persone ch’io tante volte vi ho nominate; raccomando loro la povera
mia anima.
Gesù Bambino, cara Catterina,6
è pronto a concedervi la grazia che desiderate, purché vinciate voi stessa.
Voi, mia cara Maria,7
dite che sareste felice, se poteste sottomettere la vostra volontà
all’obbedienza. Perché non lo potete? Questo dipende da voi; perciò fate che da
qui avanti l’obbedienza vostra sia pronta, cieca, cordiale ed esatta, e sarete
veramente felice.
Volete, mia cara Luigia,8
ottenere la presenza di Dio? Amate assai Gesù, così opererete sempre alla sua
presenza e godrete in essa un saggio di quella beatitudine, che vi aspetta in
cielo.
Mia cara Rosa,9
credetelo, fintanto che viviamo quaggiù, avremo sempre delle cose ripugnanti;
chiedete di cuore al Signore una viva fede, così avrete più fervore nello
esaurire i vostri doveri.
Noi siamo troppo miserabili, mia cara
Elisabetta, per conservare sempre l’egual fervore. Sforziamoci di fare quanto
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possiamo noi, senza guardare da che parte soffia il vento; ravvivata
perciò la nostra fede, poniamoci alla presenza di Dio e preghiamolo senza
cercar gusto, ma per dare a Lui tutto il gusto.
Non mancherò, mia cara Clementina, di
raccomandarvi al buon Gesù, affine possiate vincere il vostro amor proprio.
Ricordatevi che esso è un perfido ladro, il quale tenta condurre le anime alla
perdizione.
Voi pure pregate per me il Signore,
acciò mi accresca nel suo santo amore. Oh, allora sì potrò trarre anche il mio
prossimo ad amarlo!
Abbracciandovi tutte, vi lascio nei
Sacri Cuori di Gesù e di Maria
Affezionatis.ma Sorella e
Madre in G.C.
Suor
Maria Rachele Guardini
Dall’Istituto di Santa Dorotea
Venezia li 29 Gennaio 1844
Alla Molto Reverenda Madre Suor Rosa Donini
Superiora delle Suore di Santa Dorotea a Bologna
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