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Viva il Cuor di Gesù e di Maria!
Mio buon Pare,1
Con isforzo mi sono alzata presto,
affine di portarmi da Lei, ma un forte dolore nel petto, ed altro nella testa
mi vietano procurarmi la consolazione di ciò fare. Sia benedetto il Signore
anche per questo!
Sappia la Sig.ria
Vostra che ho creduto bene mandare dal nostro Sig. Parroco,2
per supplicarlo venire domenica di sera per esporre alla nostra adorazione Gesù
Sacramentato.
Egli con poco bel garbo disse alla
Suora che ha troppo da fare. La stessa gli ha fatto riflettere che poteva usare
la carità, mentre bastava dopo le parrocchiali funzioni, ma tuttavia si è
rifiutato.
So inoltre aver egli tenuto discorso
di poca persuasione a questo riguardo in un convitto, perciò prego la di Lei
carità destinare chi dovrà esporre.
Mi faccio inoltre dovere assicurarlo
che vi sarà sempre il Sacerdote, perché non nascano inconvenienti.
Farà pure grazia dirmi, se dovrò, per
l’ultimo giorno, mandare a prendere l’apparato dal Signor Parroco3 di S. Pantaleone, oppure se fa Lei
carità d’imprestarcelo. Piacendo a Dio, l’anno prossimo lo avremo, ma intanto
ci vuol pazienza.
Dietro il permesso da Lei ottenuto
nei decorsi anni, questi - 264 -
giorni pregheremo pei peccatori, ed il
Signor Vicario4
ci darà la S.ta Benedizione.
Bondì, mio caro Pare. Rispettosa, Le
bacio la mano e mi segno
di
Lei
Umilis.ma
Dev.ma Obbl.ma Figlia
Suor
Maria Rachele Guardini
Dall’Istituto di S.ta Dorotea
Venezia li 15 Febbraio 1844
A Monsignore Reverendissimo
Il Reverendissimo Monsignor C. Roberto Balbi
Cavaliere della Corona Ferrea, ecc.
S.P. Mani
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