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Viva il Cuor di Gesù e di Maria!
Monsignore,1
Dall’ottimo mio Superiore,2 buon amico di Vostra Eccellenza Reverendissima ed
Illustrissima, ho ricevuto la pregiatissima lettera, che tosto riscontro,
affine di mostrarle come desidero obbedire alla venerata sua persona.
a) La preferenza, che dà nella scelta
degl’Istituti al nostro poverissimo che è sorto l’ultimo nella Cattolica
Chiesa, mi confonde, per cui umiliata confesso non meritare questo favore;
tuttavia l’accerto quanto da me dipende sono disposta fare qualunque
sacrificio, perché non diverta la Signoria Vostra Illustrissima il premeditato
pensiero, però facciomi dovere prevenirla che noi non possiamo avvicinare la
squisita educazione delle piissime Dame del Sacro Cuore,3 mentre la nostra è famigliare.
b) In sul principio credo saranno
bastanti quattro individui, tre addetti all’insegnamento, uno pel servizio, e si
potrà - 293 -
prendere una buona donna o giovane in aiuto, quando gli affari
richiedessero.
c) Come
dicevo personalmente in altro tempo alla Signoria Vostra
Ill.ma, non esigo per la fondazione altra cosa che quella
disse Gesù Cristo agli Apostoli, cioè che le Suore trovino quello basta pel
necessario sostentamento.
Potendo esse vivere sopra
l’Educandato, nulla chiederanno (ben inteso che il locale sia poveramente, ma
decentemente fornito); caso diverso Ella darà, per amore di Dio, il giornaliero
pane alle povere sue figlie. Se Dio poi volesse concederci vita senza pane, Lo
benediremo.
d) Il
numero preciso di Educande potrà stabilirlo Ella, persuasa di ciò che farà.
e) Pel
piano disciplinare, ci atteniamo al regolamento metodico scolastico, fino alla
terza classe elementare. Pei lavori famigliari credo saranno contenti. Non si
omette poi tutto ciò tornar potesse utile alle alunne, per cui se in cotesta
regia città vi fosse una buona Maestra o Maestro Francese, volendo le famiglie,
sarà permesso l’insegnamento.
f) Come
buon Padre stabilisca l’annua pensione delle educande, così l’età pel
ricevimento e sua sortita, eccettuato qualche caso straordinario; come
l’uniforme o no.
g) Stabilita
la pensione, farà dichiarato il trattamento, che sarà eseguito fedelmente.
h) Per
la pochezza di individui [di] servizio, sarà bene che le famiglie si carichino
del bucato; e più piacevole cosa e soddisfacente alle famiglie pensare, nelle
malattie, per medico e medicine. Si avverta che, per mali cronici, non si
possono tenere nello stabilimento le fanciulle; pegli epidemici, sì, quando vi
sia un luogo apposito.
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i) Il
desiderio di giovare anche alla classe indigente, ch’è scopo dell’Istituto, mi
ha fatto pensare alla scuola esterna, e parmi che non sia difficile.
Piacendo al buon Gesù,
spero baciarle tra poco il sacro Anello; allora potremo più chiaramente
trattare di questo.
Frattanto La prego esercitare la
carità di benedirmi, ed assicurarsi del mio rispetto e devozione
della
Signoria Vostra Illustrissima
Umilissima
Devotissima Serva
Suor
Maria Rachele Guardini
Dall’Istituto di Santa Dorotea
Venezia il giorno 13 Aprile 1844
A Monsignore Reverendissimo ed Illustrissimo
Bernardo Antonino Squarcina
Vescovo Zelantissimo – Rovigo
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