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Viva il Cuor di Gesù e di Maria!
Molto Reverendo Padre,1
La santa sua libertà di spirito ed attitudine
nelle opere di Dio non iscancellerannosi dalla mia mente. Ovunque ho visitato
Santuari, mi sono ricordata la tanta sua carità, ma particolarmente
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quando pregavo in S. Pietro; sempre, sempre dicevo il Credo in suo favore, poi aggiungevo
una prece, affine non permetta mai Dio ch’Ella si ribelli a Lui coll’offesa, ma
piuttosto senta io la dolente nuova ch’Ei più non esista. Spero non
ispiaceralle questa mia dimanda, e la prego ottenere da Dio questo pure per me.
Sono stata più volte dal Padre
Olerio, ed era sempre dagli ammalati. Finalmente ho stabilito l’ora che sarei
ritornata, così ho avuto la consolazione di ricevere la santa sua benedizione.
Parlammo di Lei e dissemi cosa utile
a me: prego Dio che il mio Padre Tommaso tengasi presenti queste cose: sedersi
in terra, per non cadere; scegliere sempre l’ultimo posto, e tenersi come lo
straccio della cucina che, adoperato, si mette in angolo senza riguardo.
Facciamo adunque, mio caro Padre, di
mai scordarci i motti suddetti. Felici noi! Cercando solo Dio, Lui troveremo,
quando anche tutto l’inferno ed il mondo si opponesse.
Non si potevano desiderare nel nostro
viaggio maggiori benedizioni. Sì, direi, troppe furono, se Dio non ci avesse
mischiato un poco di amarotico colla malattia di Maria Rosa,2 che credemmo dovesse lasciare la vita in
Macerata. Ora sta meglio. Grazie sia di tutto al buon Gesù ed a Lei, che spero
mi avrà soccorsa colle sue orazioni.
Dica, la prego, tante cose per me a
Sua Eccellenza l’Arcivescovo.3
Mi riverisca il Signor Dottor Pietrazzi e quelle persone che Lei crede.
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Rispettosa, le bacio sua sacra mano, pregandola benedirmi
Umilissima
Dev.ma Serva
Suor Maria Rachele Guardini
Dall’Istituto di Santa Dorotea
Venezia il primo Luglio 1844
Al Molto Reverendo Padre
Il Molto R.do Padre Tommaso
Pendola
Rettore nel Collegio dei Nobili nelle Scuole Pie
Siena
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