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Viva il Cuor di Gesù e di Maria!
Dilettissima Sorella in
G.C.,1
Sì, ho proprio sperato poterla
conoscere personalmente e mi godevo nel pensarlo, ma non piacque al buon Gesù
accordarmelo, mentre il nostro Padre Fondatore sembrava disposto a lasciarmi
venire, ma il Signor Conte Marco ha temuto del mare, così sono restata col
desiderio.
Con vivissimo sentimento ho inteso
come Dio tiene visitata cotesta Casa. S’io la guardo coll’occhio umano, tanta
sento pena fino all’abbattimento; ma siccome torna bene anche il male in mano
di Dio, così chiedo per esse salute, quando non si opponga al suo divino beneplacito.
Per mezzo della Madre Superiora2 di Roma, sarà stata messa in cognizione della maniera stabilita
per la conformità regolare dello spirito, ed anche del vestito,3 e come il Santo Padre4 ci accolse benignamente.
Queste cose mi hanno veramente
rallegrata. Tosto giunta nell’Istituto, ci siamo già intieramente conformate.
Ho visitato pure le Suore in
Macerata.5 Colà il Signore
ha fatto ammalare la mia Sorella da viaggio,6 che temevo di perdere.
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Quanta carità abbiano
esercitata le care Sorelle, non potrei certo dimostrarla. Sì, anche la sua
sorella di sangue7 non poteva far di più. Oh santa carità, che
distinzione non usi, ma per amore di Gesù tutto soffri!
Desidero sapere come ora si trova Lei,
ed anche le altre Suore. Non si scordi mai, mia cara, di noi, che l’assicuro
essere desse in particolar modo a Dio rammentate.
Mi riverisca tanto il Sig. Sturla,8 benché non abbia il piacere di conoscerlo. Mi
rallegro che il buon Gesù abbiale dato mezzo di più giovare all’Istituto.
Piena di estimazione affettuosa, mi
segno
Umilissima
Obbligatissima Sorella in Gesù
Suor Maria Rachele Guardini
Dall’Istituto di Santa Dorotea
Venezia il giorno 2 Luglio 1844
Alla Stimatissima Signora
Suor Carlotta Stanchi
Superiora nella Casa Centrale delle Suore di
Santa Dorotea
Genova
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