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Vincenzo Carbone
Una contemplativa nella vita attiva. M. Rachele Guardini

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  • Volume V. LETTERE (1843-1844)
    • LETTERE 1844. 5 gennaio – 30 dicembre. nn. 801–1023.
      • 872
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872

 

Viva il Cuor di Gesù e di Maria!

 

Dilettissime,1

Sento dalla vostra lettera che vi è spiaciuto non vederci nel nostro passaggio. Io vi compatisco mentre dovete avere questo sentimento anche per dar gusto a Dio, al quale avrete piaciuto in rassegnandovi prontamente per suo amore. Sì, mie care, dobbiamo tenerci sempre disposte a quello Egli vuole, mentre la nostra vita è un doppio pellegrinaggio, per la vocazione nostra particolare, che ci deve tener staccate da tutto su questa terra per mettere più facilmente il nostro cuore in Dio, che ovunque troveremo.

Fate di aver a cuore, mie care, anche la vostra salute per adoperarla per la sua gloria. Più presto che potrò, mi procurerò la consolazione di costì venire, frattanto presentate i miei rispetti a quelle persone che tanto devo, e che mai scordo avanti a Dio.

Quando scrivete ai vostri genitori, lasciate sentire il mio rincrescimento per le tribolazioni che hanno, ed accertateli che prego Iddio acciò loro doni la necessaria pazienza. Salutateli tanto e, riguardo ai denari dite loro che, se anche passa qualche mese, non si prendano pena.

La qui acclusa fatela tenere alla Madre Superiora del Sacro Cuore,2 dicendole come siamo frettolosamente passate.


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Riverite il Padre Domenico3 e ditegli che perdoni se non gli scrivo, mentre sono fuor di modo in questo momento affollata di affari, che spero di riverirlo presto, ed allora potrò rispondere a tutto quello che desidera. Raccomandategli che preghi per me in particolare, come più bisognosa. Il Padre Piccioli4 tanto lo riverisce, così il Padre Cipolletti.5

Addio, mie care

                            la Vostra Aff.ma Madre

                                     Suor Maria Rachele Guardini

 

Dall’Istituto di Santa Dorotea

Venezia il giorno 4 Luglio 1844

 

A Suor Maria Vincenza Baroldi
nel Convento di S. PietroPadova





1 ASDR, reg. III, p. 135.



2 Madre Angélique Lavauden, nata a Grenoble l’11-11-1789, entrò (29-1-1809) nella Società del Sacro Cuore a Grenoble, ove emise i primi voti nel 1811. Fu mandata in varie case: Chambéry (1818), Torino (1823), Parma (1834). Dal 1843 al 1847 diresse la casa di Padova. Quando vi giunse, il pensionato attraversava gravi difficoltà. Ella si adoperò per superarle. Invitò don Marco Passi (cf. lett. n. 1041, nota 2) a predicare nella casa un corso di esercizi spirituali. «Dès ce moment, la cause fut gagnée, le pensionnat prit un tout autre aspect et, comme par miracle, ces élèves si insubordonnées devinrent de vraies enfantsdu S.C.». Madre Lavauden passò poi a Ferrandière, Montfleury, Perouse, Roma. Ritornata in Francia, si stabilì definitivamente a Montfleury (25-9-1862), ove morì il 10-1-1872: cf. «Lettres annuels», ms., 1872, pp. 75-80, ASSCR.



3 Trevisani: cf. lett. n. 911.



4 Emmanuele De Piccioli, O.P. Fu superiore provinciale e prioreBologna.



5 Tommaso Giacinto, O.P. Fu superiore provinciale della Lombardia (1828), priore della Minerva (1834), maestro generale (1835-1838), commissario del Sant’Uffizio (1845-1850). Morì a Roma il 9-7-1850: cf. P.I. TaurisanoO.P.Hierarchia Ordinis Praedicatorum, Romae, Unio Typographica Manuzio1916p. 15, n.70.






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