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Vincenzo Carbone
Una contemplativa nella vita attiva. M. Rachele Guardini

IntraText CT - Lettura del testo

  • Volume V. LETTERE (1843-1844)
    • LETTERE 1844. 5 gennaio – 30 dicembre. nn. 801–1023.
      • 875
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875

 

Viva il Cuor di Gesù e di Maria!

 

Dilettissima,1

Con tutta diligenza è stata portata la Suorina delle Adoratrici, e giunse felicemente in Venezia, tuttavia è stata scomposta nei confini, e nulla hanno toccato di tabelle e reliquie, ma diminuirono il numero delle corone, così presero qualche immagine. L’avrei lasciata volentieri a Padova, perché più pronto avesse il suo corso in Trento, ma non mi è stato possibile, non essendomi fermata per Maria Rosa2 che stava male. In Macerata ho creduto di perderla, mentre il medico disse che temeva una stasi nella testa.

Vi confesso, dilettissima, la mia debolezza, quantunque non desideri niente fuori di Dio, e parmi proprio dirlo con cuore, nonostante mi cadevano le lagrime, in riflettendo l’afflizione che proverebbero i suoi parenti e le nostre Suore.

Questa confessione v’impegni ad ottenermi dal buon Gesù quella fortezza, che tutto vince. Intendo con ciò dirvi


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che, accresciuta per le orazioni di questa beata Comunità nell’amore di Dio, nulla mi fermerà su questa terra, ma innalzerò in ogni evento il mio cuore a Lui, per lodarlo e ringraziarlo.

Nel corso della novena da noi fatta in onore del Sacro Cuore abbiamo continuato l’adorazione, ho pure parlato con questo Cancelliere patriarcale,3 affine d’invogliarlo e procurare che qui ancora avessimo la fortuna di avere il nostro Istituto. Pregate senza cessare; se Dio lo vuole, non mancano a Lui mezzi.

Frattanto ch’io scrivevo questa mia, sono stata interrotta dalla venuta della Contessa Sardagna di Trento, moglie del Presidente di qui Serafini. Dessa, poverina, è cieca; va ora in Trento per godere un poco di sua aria. La ho pregata caricarsi della vostra cassettina, e lo farà. Voi ricordatela nelle vostre orazioni a Dio, che ne ha molto bisogno, anche pei suoi figli.

Presentatemi doverosa colla Rispettabile vostra Madre Superiora4 e col Superiore. Ringraziate loro grandemente per la tanta bontà usataci, ed assicurateli di mia gratitudine.


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Godrò sentire come si trova Suor Ignazia;5 desidero stia essa bene, così volendo la sua Madre Superiora; con sua licenza rammentatemi a tutte le vostre Sorelle

l’Aff.ma ed Obbligatissima vostra in G.C. sorella

                       Suor Maria Rachele Guardini

 

Dall’Istituto di Santa Dorotea

Venezia il giorno 7 Luglio 1844

 

Alla Reverenda Madre Maria Emmanuela
della Santissima Trinità
nell’Istituto delle Adoratrici alla Maddalena al Quirinale
Roma





1 ASDR, reg. III, p. 137. Suor M. Emmanuela (Maria) Bellesini, nata a Trento il 12-4-1815. Consigliata dallo zio paterno, il p. Stefano Bellesini, O.S.A., entrò (23-6-1835) tra le Adoratrici Perpetue del SS. Sacramento. Si distingueva per intelligenza e virtù. Fu segretaria ed economa per parecchi anni, ed ordinò l’archivio in quegli inizi di fondazione. Nel 1888, il monastero venne demolito per la costruzione di una piazza per l’arrivo del re. La comunità contava allora circa 40 religiose. L’angoscia e lo strapazzo del trasloco abbatterono, in modo grave, suor Emmanuela. Si riprese un po’, ma il 18-8-1890 morì: cf. «Libro contenente un succinto ragguaglio delle qualità, virtù delle Religiose Consorelle defonte del Ven. Monastero delle Perpetue Adoratrici del SS. Sacramento morte in Roma», cit., p. 348.



2 Sanfermo: cf. lett. n. 856.



3 Mons. Giovanni Battista Ghega, protonotario apostolico, arcidiacono del capitolo di S. Marco, arciprete della confraternita di S. Luca, svolse l’incarico di cancelliere per oltre sette lustri; fu anche vicario generale. Era pio, caritatevole, di animo retto e generoso, di nobile cuore, benefico coi poveri. Già da diversi anni superiore locale dell’Istituto di S. Dorotea, il 19-5-1873 fu nominato dal patriarca Giuseppe Trevisanato direttore generale della Pia Opera: cf. «Memorie sullo stabilimento della Pia Opera di S. Dorotea – Suoi progressi nella città di Venezia», cit., p. 18. Morì il 28-8-1881 all’età di 71 anni.



4 Suor Maria Giuseppa dei Sacri Cuori (Marianna Cherubini), nata a Ischia di Castro (Viterbo) il 31-12-1788. Era suora delle Terziarie Francescane dei Santi Filippo e Giacomo a Ischia di Castro, e nel 1807 accompagnò a Roma la badessa Madre Maria Maddalena dell’Incarnazione (Caterina Sordini) per la fondazione delle Adoratrici Perpetue del SS. Sacramento. Alla morte della Sordini (1824) fu eletta superiora la Cherubini. Nel 1828 fondò il monastero di Napoli. Morì il 4-10-1844. Cf. lett. n. 878, nota 3.



5 Suor M. Ignazia Gaetana del S. Cuore di Gesù (Rosa Bellesini), sorella di suor M. Emmanuela. Nata a Trento il 1-1-1817, entrò nel monastero delle Adoratrici il 27-8-1840. Era molto austera e penitente, sempre pronta ad aiutare le consorelle. Ammalatasi (1843) di tubercolosi, sopportò la malattia con esemplare pazienza. Morì il 13-7-1848.






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