- 361 -
875
Viva il Cuor di Gesù e di Maria!
Dilettissima,1
Con tutta diligenza è stata portata
la Suorina delle Adoratrici, e giunse felicemente in Venezia, tuttavia è stata
scomposta nei confini, e nulla hanno toccato di tabelle e reliquie, ma
diminuirono il numero delle corone, così presero qualche immagine. L’avrei
lasciata volentieri a Padova, perché più pronto avesse il suo corso in Trento,
ma non mi è stato possibile, non essendomi fermata per Maria Rosa2 che stava male. In Macerata ho creduto di perderla, mentre il
medico disse che temeva una stasi nella testa.
Vi confesso, dilettissima, la mia
debolezza, quantunque non desideri niente fuori di Dio, e parmi proprio dirlo
con cuore, nonostante mi cadevano le lagrime, in riflettendo l’afflizione che
proverebbero i suoi parenti e le nostre Suore.
Questa confessione v’impegni ad
ottenermi dal buon Gesù quella fortezza, che tutto vince. Intendo con ciò dirvi
- 362 -
che, accresciuta per le orazioni di questa beata Comunità nell’amore
di Dio, nulla mi fermerà su questa terra, ma innalzerò in ogni evento il mio
cuore a Lui, per lodarlo e ringraziarlo.
Nel corso della novena da noi fatta
in onore del Sacro Cuore abbiamo continuato l’adorazione, ho pure parlato con
questo Cancelliere patriarcale,3
affine d’invogliarlo e procurare che qui ancora avessimo la fortuna di avere il
nostro Istituto. Pregate senza cessare; se Dio lo vuole, non mancano a Lui
mezzi.
Frattanto ch’io scrivevo questa mia,
sono stata interrotta dalla venuta della Contessa Sardagna di Trento, moglie
del Presidente di qui Serafini. Dessa, poverina, è cieca; va ora in Trento per
godere un poco di sua aria. La ho pregata caricarsi della vostra cassettina, e
lo farà. Voi ricordatela nelle vostre orazioni a Dio, che ne ha molto bisogno,
anche pei suoi figli.
Presentatemi doverosa colla
Rispettabile vostra Madre Superiora4 e col Superiore. Ringraziate loro grandemente
per la tanta bontà usataci, ed assicurateli di mia gratitudine.
- 363 -
Godrò sentire come si trova
Suor Ignazia;5 desidero stia essa bene, così volendo la sua
Madre Superiora; con sua licenza rammentatemi a tutte le vostre Sorelle
l’Aff.ma ed Obbligatissima
vostra in G.C. sorella
Suor Maria Rachele Guardini
Dall’Istituto
di Santa Dorotea
Venezia
il giorno 7 Luglio 1844
Alla
Reverenda Madre Maria Emmanuela
della Santissima Trinità
nell’Istituto delle Adoratrici alla Maddalena al Quirinale
Roma
|