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Vincenzo Carbone
Una contemplativa nella vita attiva. M. Rachele Guardini

IntraText CT - Lettura del testo

  • Volume V. LETTERE (1843-1844)
    • LETTERE 1844. 5 gennaio – 30 dicembre. nn. 801–1023.
      • 887
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887

 

Viva il Cuor di Gesù e di Maria!

 

Stimatissimo Signore,1

Sono persuasa che col percorrere degli annipadre com’Ella è di molti figli, avrà passato qualche cosa, perciò reso più forte. Non v’ha così di me, gracile per temperamento e molto sensibile.

Ho varie volte sofferto per la cara sua Sofia, mentre faceva di quando in quando vedere desiderio di appartenere a qualche austero monastero, nulla ho lasciato per mostrarle come poteva qui santificarsi nella mitezza di nostra Regola, che lo scopo suo è quello d’esercitare la carità colle indigenti; ma essa forte instava di partire nel decorso 7bre,2 quando, giunto il momento per noi del rinnovare i santi voti, spontaneamente ha pregato il Superiore nostro Monsignor Balbi e disse conoscere tentazione l’insistenza usata, perciò supplicava essere nuovamente accettata. Questa sua mozione pareva sincera, ma diversamente lo prova il seguente fatto.

Ricevuto l’ordine di portarmi per qualche momento alla Santa Città, dietro l’incostanza mostrata dalla Sofia vennemi pensiero garantire l’Istituto, affine succedendo altra Superiora motivi non tenga di afflizione.

Difatti chiamate le Suore che hanno piccola parte di dote, lasciai sentire che, dietro l’avvenuto colla Sofia, mi tenevo obbligata facessero una dichiarazione, onde l’Istituto non avesse a soffrir danno per la incostanza delle menti. Qui unisco


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a Lei una copia di ciò che in Roma pure si ammise, trovato giusto.3

Questa cosa non piacque a sua figlia, ed ha mostrato coi fatti e colle parole non amare il suo Istituto, perciò ieri sera è stata dal Superiore licenziata, lasciandola libera dai voti, ed anche disporre quello crederà, secondo la sua coscienza, pel tempo che qui stette; quel tempo più di due anni continuò a studiare.

Fecimo di ciò parola coll’ottimo suo fratello Luigi, che volentieri l’avrebbe ricevuta in sua casa, quando la convenienza non volesse diversamente. Così sta esso, come io, attendendo la sua volontà.

Io prego il buon Gesù concederle pazienza, mentre quaggiù siamo spesso necessitati adoperarla.

Piena di stima, mi segno

                                                               di Lei
                                                             umilissima serva

                                     Suor Maria Rachele Guardini

 

Dall’Istituto di S.ta Dorotea

Venezia il giorno 10 Luglio 1844

 

Allo Stimatissimo Signore

Il Signor Gasparo Sisinio Ziller

TiroloValle di Non




1 ASDR, reg. III, pp. 142-143.



2 Cf. lett. n. 758.



3 Cf. doc. n. 111.






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