- 404 -
902
Viva il Cuor di Gesù e di Maria!
Molto R.do Padre
Rettore,1
Vorrei con questa mia poterle
mostrare quanto penetrato abbia di gratitudine il cuore, per la preferenza
ch’Ella dona a noi povere Suore, proponendoci come fece il Signor Cavaliere
Ranieri Scorzi di Pisa.
Sarebbemi oltremodo caro assicurarla
d’aver pronti gl’individui, e facile tornerebbe allora lo stabilire.
Ah, potessimo bipartirci secondo i
bisogni del nostro prossimo! Oh come volentieri lo farei, mentre la fatica non
la pavento; ma bisogna conformarci alla volontà di Dio anche per questo.
Dirolle adunque che tre Suore mi
sembrerebbero poche per lo stabilimento di cui Ella parla, dovendo noi tener a
cuore non solo gli educandati, ove siamo chiamate, ma la coltivazione ancora
dell’Opera Pia esterna, ch’è lo scopo dell’Istituto nostro.
Gli uffici, che disimpegnano le
Suore, sono questi: istruzione religiosa per le giovanette, lavori d’ago d’ogni
maniera, leggere, scrivere, grammatica, aritmetica, assistenza nella Dottrina
Cristiana, direzione interna per lo stabilimento nominato Opera Pia esterna.
Quando il Signor Cavaliere non avesse
fretta, si potrebbe combinare dare le Suore in due anni circa, e questo così
facendo: da costì mandarmi quattro giovani che avessero buon criterio e
talento, se fosse possibile di condizione civile, mentre - 405 -
credo si
rendano più facilmente adatte per educare fanciulle.
Queste potrebbero, quando sieno ben
disposte, vestire l’abito religioso dopo tre mesi dall’ingresso loro
nell’Istituto.
La spesa della vestizione si
calcolerà solo di 24 scudi per ciascuna giovane, affine di non aggravare il
Signor Cavaliere, che dovrà far approntare il corredo per quando costì
venissero.
Pel mantenimento poi dei due anni che
qui stassero ci vorrebbe per ciascuna mensilmente almeno 20 franchi.
Venuta l’epoca stabilita, terrei
qualcuna delle giovani, per dare costì qualche anziana per la direzione.
Le nostre dimande si riducono a poco,
consistendo a quanto basta per la vita.
Trattamento. La mattina caffè od altro. Pranzo: minestra, due piatti. Cena
comune.
La stanza poco importa se sia in
libertà per ogni Maestra, purché sia capace di più, anzi mi piacerebbe che le
Suore presiedessero ai dormitori delle fanciulle.
Acconcio personale. Camicie 18 per ogni maestra, letto compito, e
tutto il mantenimento personale di vestito, calzatura, e ciò sane; come facesse
bisogno in caso di malattia.
La sola cosa di più saranno i viaggi
che dovranno pagare, anche dopo date costì le Suore, questi di due in due anni
alla Superiora della Casa Centrale, che verrà per visitare le Suore, affine
cambiare qualcuna secondo vuole il regolamento, e questo dovrebbe essere ogni
anno.
Perdoni, se troppo mi sono dilungata,
rubandole così un poco di quel prezioso tempo, che sa ben impiegare.
- 406 -
Per carità, non si
dimentichi me poverella innanzi [a] Dio, e presso quelle persone di costì che
tengo doveri, e rispettosa mi segno
Umilissima Dev.ma
Obbligatissima Serva
Suor Maria Rachele Guardini
Dall’Istituto di Santa Dorotea
Venezia il giorno 22 Luglio 1844
Al Molto Reverendo Padre
Il Molto R.do Padre Tommaso
Pendola
Rettore Zelantissimo nel Collegio dei Nobili
Siena
|