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Vincenzo Carbone
Una contemplativa nella vita attiva. M. Rachele Guardini

IntraText CT - Lettura del testo

  • Volume V. LETTERE (1843-1844)
    • LETTERE 1844. 5 gennaio – 30 dicembre. nn. 801–1023.
      • 919
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Viva il Cuor di Gesù e di Maria!

 

Illustre Signore,1

La pregiatissima di Lei, segnata 4 corrente in Monza, mi ha riempita di confusione, mentre conosco non meritare la bontà ch’Ella dimostra in essa, avendola per sola carità ridotta obbligazione permanente, quanto sua vita.

Noi pregammo, come altre volte scrissi, giornalmente Dio, acciò largamente la rimunerasse, ma ora siamo maggiormente obbligate.

Il giorno 22 aprile decorso, ho ricevuto le Austriache 90 dalla ditta Signor Gidoni, e lo stesso giorno ho scritto una mia diretta in Milano a Lei,2 contenente la gratitudine che sentivo pel nuovo beneficio; ed in prova di ciò non le spiaccia leggere la qui acclusa carta, che comproveralle non esser io stata contenta di fare quel poco che potevo presso Dio, in favore dei benefattori di questo povero Istituto, ma ho procurato pure che altre più degne di me si impegnino a sempre farlo.3

In Roma le Suore4 sono molto amate. Il Cardinal Vicario5 di Sua Santità presiede come Superiore. Desse hanno dato


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quattro Suore in Macerata, e fanno un gran bene colla scuola ed anche colla Pia Opera.6

Noi daremo in 7bre le Suore a Massa Lombarda,7 sotto il Vescovato d’Imola. Esse attenderanno ad un Orfanotrofio e sosterranno inoltre la scuola Comunale di quel paese, così coltiveranno colà la Pia Opera.

La popolazione di Rovigo, mi scrive Monsignor Vescovo,8 vorrebbe le povere Suore per un Collegio Civile. Mi piace il piano proposto, ma resta vedere se Sua Maestà Imperatrice compera loro il locale.9

Dopo il mio ritorno da Roma, essa mi ha spedito i denari per provvedere la nostra chiesetta Sacramentale di apparato, di cui mancavamo pei giorni che abbiamo la Messa cantata.10

Si potrebbe abbracciare qualche altra fondazione, ma ci mancano gl’individui.

Chi mi abbia spedita la bella Ode in Maggio non lo so; quello però che posso dirle si è che mi è stata carissima, e ringrazio Dio, mentre non è possibile che faccia miei ringraziamenti con chi ebbe quella ispirazione.

I libri della propaganda di Lione non sono veramente proibiti, ma lo vengono secondariamente, avendo il Governo vietata l’iscrizione, dicendo che si aiuti la Leopoldina.11


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Rispetto l’ordine governativo, ma fannomi compassione quei popoli e vorrei poter aiutarli. Mi piace tanto leggere quei libri; ne ho letti quattro e sente l’anima mia più vigore per operare in vantaggio del prossimo, anzi mi vergogno pensando al poco che faccio, e patisco per amore di Dio. Ella mi farà un grande regalo, se me ne farà tenere.

Piena di gratitudine, ho l’onore di segnarmi

                         Umilissima Obbl.ma Serva

                                   Suor Maria Rachele Guardini

 

Dall’Istituto di Santa Dorotea

Venezia il giorno 14 Agosto 1844

 

All’Illustre Signore

L’Illustre Signor Girolamo Osculati

Milano





1 ASDR, vol. III, pp. 157-158.



2 Cf. lett. n. 851.



3 Allude all’aggregazione spirituale alle Adoratrici Perpetue: cf. lett. n. 878, nota 3.



4 Cf. lett. n. 531, nota 2.



5 Costantino Patrizi.



6 Cf. lett. nn. 850 nota 4; 867.



7 Cf. lett. n. 915, nota 4.



8  Bernardo Squarcina.



9 Cf. lett. n. 932.



10  Cf. lett. n. 898.



11 Si riferisce all’Opera della Propagazione della Fede di Lione e alla Società Leopoldina di Vienna. La prima, iniziata nella parrocchia di S. Policarpo a Lione da Paolina Jaricot, fu costituita ufficialmente da un gruppo di laici il 3-5-1822 per tutte le Missioni del mondo. Il 3-5-1922 Pio XI l’ha resa «Pontificia».

La Società Leopoldina fu fondata a Vienna nel 1829 con sovrana approvazione. Fu detta Leopoldina in memoria dell’imperatrice del Brasile, Leopoldina arciduchessa d’Austria, figlia dell’imperatore Francesco I. Si proponeva di aiutare le Missioni cattoliche in America: cf. lettera del patriarca Monico (12-11-1840) al clero e al popolo della diocesi di Venezia.






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