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Viva il Cuor di Gesù e di Maria!
Monsignore
Reverendissimo,1
Il mio desiderio è andato a vuoto. Il
vetturino ha ritardato due ore di più in Vicenza, così mi ha privata dell’onore
di poter baciare la sacra sua mano, e personalmente significarle d’aver parlato
colla Signora Melchiori,2
che ho trovata molto disgustata, per la mutazione che viene data
negl’individui, e disse che, assunto il nuovo collegio, pensa lasciare una
scuola delle Suore.
Io le ho fatto sentire che il dovere
mi obbliga cambiarle, e di ciò era prevenuta prima costì venissero.
Inoltre ho detto trovarmi nella
disposizione di qui trasferirle tosto il credesse. Ho pure scritto alla buona
Melchiori, mostrandole con quanto disinteresse ho sempre operato, benché fosse
poco conveniente. Alludo questo alla maniera che ritornano le Suore
nell’Istituto, cioè tutte stracciate.
Prego adunque la carità sua operare
in modo che, restando costì le Suore, venga loro rimesso il corredo che vanno
consumando.
Sono persuasa che la Signoria Vostra
Reverendissima troverà giusta questa mia dimanda, mentre non posso certamente
continuare come finora venne fatto.
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Piena di rispetto, Le bacio
sua sacra mano, pregandola scusarmi, se la ho tanto trattenuta
Umilissima
Devotissima Serva
Suor Maria Rachele Guardini
Dall’Istituto di Santa Dorotea
Venezia il giorno 26 Agosto 1844
A Monsignore Reverendissimo
Il R.mo
Monsignor Vincenzo Scarpa
Arciprete della Cattedrale, Canonico
e Cavaliere, ecc.
Padova
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