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Viva il Cuor di Gesù e di Maria!
Amica Dilettissima,1
Approfitto della gentilezza del
Signor Presidente Serafini,2
per farvi tenere pochi librettini, che potete regalare a quelle fanciulle che
voi credete, affine onorino il Sangue Preziosissimo di Gesù.
Vorrei potermi persuadere del vostro
ben stare, ma quando a ciò penso, sento nel mio cuore il timore, per cui
qualche volta ho dovuto riguardare come una tentazione l’abbattimento, che
provavo sì riguardo a voi che pei vostri amatissimi fratelli.3
Riveriteli tanto a mio nome; dite
loro ch’io terrommi molto regalata, se potrò qui averli. Passano sì gli anni,
ma nel mio cuore non vien meno la gratitudine per i tanti usatimi favori.
Più difficile torna ora ch’io costì
venga, essendosi nel decorso mese portate le Suore anche nel Vescovato d’Imola
sullo Stato Pontificio,4 e
nuove dimande abbiamo per quelle parti dell’Istituto.
A gloria di Dio ed a vostra
consolazione vi unisco una lettera scrittami da Sua Eminenza il nostro Cardinal
Patriarca, dopo la sua Pastorale visita, ch’è stata il dì 24 decorso, giorno
che noi rinnovammo i Santi Voti.
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Vi dirò pure d’aver in
Trieste goduto l’udienza di Sua Maestà la Piissima Imperatrice, il giorno
stesso che colà sono giunta, e come buona Madre mi ha trattenuta più di tre
quarti d’ora in parlare dell’Istituto e delle Case da me visitate nel viaggio
di Roma, e si godeva udire quanto bene vien fatto con esso.5
Voi, mia cara, vedete quanti motivi
ho per confondermi. A che cosa mi servirebbero tanti onori, se nel gran giorno
vedessi scritto: hai mal corrisposto?
Mia cara, se davvero mi amate,
pregate affine ottenermi questa grazia ch’io abbia sempre presente il mio
niente, come il tutto che posso coll’aiuto di Dio. Supplicate di ciò i
carissimi vostri fratelli e chi credete.
Gli Annali della Pia Opera, che troverete uniti ai librettini, li
distribuirete così: uno per la vostra famiglia; uno a D. Ferrari,6 che riverirete per me tanto; uno a Padre Angeli;7 uno alla Giovanna Larcher.
Desidero che leggiate la lettera qui
acclusa, acciò godiate meglio la lettura degli Annali. Fate ciò sentire anche
all’amatissimo vostro fratello Sig. D. Bortolo, ed a chi consegnerete i libri.
Addio, dilettissima, non vi scordate
di me
Vostra Affezionatissima sorella in
G.C.
Suor Maria Rachele Guardini
Dall’Istituto di S. Dorotea – Venezia
il giorno 29 7bre 1844
Alla
Stimatissima Signora
La Signora Antonia Zanzotti – Trento
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