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Viva il Cuor di Gesù e di Maria!
Dilettissima,1
L’uomo propone, Dio dispone. Persuaso
l’ottimo nostro Superiore2 che mi potesse giovare lo spiritual ricreamento
della giornata costì di Santa Teresa, mi aveva ordinato di partirmi
dall’Istituto, benché poca voglia mi senta, ma essendosi nella nostra Faroni3 avverate le parole del Santo Vangelo,4 cioè venuto è lo Sposo, quando meno pensavimo,
con sé l’ha voluta.
Sì,
lo spero per le virtù dalla buona giovine esercitate; nonostante la
raccomando alla sua carità.
Questo motivo mi priva della consolazione
che avrei provata in trovarmi costì. Col pensiero adunque l’accompagno e, se
posso dirlo più espressivamente, con un volo del cuore, mentre attento attento
si sta l’intelletto mio, affine di non perdere una di quelle parole che sortono
dalla benedetta bocca dell’uomo di Dio, lo zelante Monsignore.5
Oh che bel fioretto è questo per me!
La via della Croce so ch’è la più sicura, e la grande Santa Teresa, della quale
non oso dirmi devota, troppo pigra e lontana conoscendomi nell’imitarla, non
sapeva vivere che per patire.
Mi preghi Lei, mia dilettissima, una
scintilla di quella - 518 -
carità, di cui ardeva il cuore della Santa;
allora sì vedrà questa miserabile vincere in ogni combattimento.
Tosto avrò risposto al Tribunale,
nonché adempiuti i doveri relativi alla defunta, mi procurerò la consolazione
di venirla a ringraziare. Frattanto la supplico presentare i miei devoti
ossequi coll’ottimo Monsignore; farammi pure cosa cara con quei Signori
Parrochi, dove abbiamo la Pia Opera.6
Mi riverisca il suo caro Marito7 e le persone che altre volte ho nominate.
Piena d’affetto mi segno
di Lei Umilissima
Obbl.ma in Gesù Sorella
Suor Maria Rachele Guardini
Dall’Istituto di Santa Dorotea
Venezia il giorno 14 Ottobre 1844
Alla Stimatissima Signora
La Signora Teresa Melchiori
Padova
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