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Viva il Cuor di Gesù e di Maria!
Molto Reverendo Padre,1
Mi faccio dovere significarle aver
scritto al Sig. Preposto Angelini,2
che sua nipote3 ha espresso chiaramente non aver vocazione da
farsi Religiosa.
Questa sua determinazione la vedo
come provvidenza, mentre mi sarebbe molto spiaciuto doverla io stessa
licenziare, non avendo essa complessione per sostenere il nostro Istituto.
Ella può immaginarsi che, amante come
sono della semplicità, mi è stata cara la sua ingenuità, per cui l’ho
assicurata che non voglio niente fuori della volontà di Dio, perciò sono
contenta che qui stia com’ella desidera, purché migliori; altrimenti ho già
prevenuto il Molto R.do Signor Preposto che scriverò a
lui, acciò la mandi a prendere.
La Capitanio4 sta bene,
anzi pare ogni giorno si nutrisca più. La stessa promette divenire un individuo
utile alla nostra piccola Congregazione; così lasciami sperare quella5 ch’erami lusingata in Massa Lombarda; la seconda6 fa quanto può, ma non è da comparare alla prima.
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Ho portato gli Annali a Padova, ed ho eccitato
Monsignore7 a scrivere qualche cosa.
Ho pure animato il Signor Preposto
degli Ognissanti8 a far ciò. Mi sono appositamente fermata per
visitare quella Congregazione; benché fosse piovosa la giornata, sono restata
contenta, e dicevami lo stesso Signor Preposto belle cose riguardo alla stessa.
Ho promesso di trovarmi pure il
giorno dei Santi alla Congregazione in Duomo,9 ma una forte circostanza di carità mi ha
portata qui; così farò nuovamente il viaggio, per mantenere mia parola, e lo
faccio tanto più volentieri, perché in questo momento il demonio aveva tentato
distruggere quella poca semente.
Se ho voluto che l’opera continui, ho
dovuto caricarmi del peso di mantenere le Suore colà vestite, nonché ammalate.10
Come io fossi combattuta, Ella può
figurarsi; ma ho posto la mia confidenza in Dio. Ei sa com’è ingiusta questa
cosa, e sa inoltre che mi sono caricata per solo fine di vederlo in quella sì
pericolosa città glorificato dalle innocenti bambine.
Ho pur promesso a Monsignore che,
venendo in Quaresima il Signor Conte D. Marco per dare i Santi Esercizi alle
Dame del Sacro Cuore,11 si
occuperà un qualche giorno per la Pia Opera.
Favorisca vedere [che] ciò faccia il
Signor Conte Marco, affine di glorificare il buon Gesù.
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La supplico presentarmi
doverosa con tutti della sua cara famiglia, e raccomandarmi alle ferventi loro
preci.
Rispettosa bacio sua sacra mano e mi
segno
Umilissima
Dev.ma Obbl.ma
Aff.ma Figlia
Suor Maria Rachele Guardini
Dall’Istituto di Santa Dorotea
Venezia il giorno 30 8bre 1844
P.S. In questo momento
ho ricevuto lettera della buona Lacchini.12 Dessa sta sempre poco bene, pure ha parlato con Monsignor Vescovo13 di colà che non è molto, ma non è ancor disposto ad operare.
La Signora Contessa Dal Pozzo14 si è infastidita col padrone del locale; insomma bisogna
particolarmente pregare, attendendo quello che vorrà Dio.
Al Molto Reverendo Signore
Il Molto R.do
Signor Conte D. Luca Passi
Bergamo
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