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Viva il Cuor di Gesù e di Maria!
R.mo Signor
Arciprete,1
La pregiatissima sua, scritta alla Bandoli,
mi ha confortata, mentre assai temevo che Massa Lombarda pure fosse nel numero
degli afflitti dalle acque.2
Oh la generale tribolazione ch’è
questa! Parmi tutto cada sopra il mio cuore, tanta ne sento impressione. Vorrei
poter tutti sollevare; allora soffrirei meno; ma oh Dio! troppo sono miserabile
per questo fare.
Noi continuammo pertanto
l’Esposizione del Venerabile, per mezzo di cui speravo ottenere agli sgraziati
quello ch’io per impotenza non posso dare.
Ad altro spiacente trattato debbo
venire. Fintanto ho creduto la Pirazzini starsi poco bene, l’ho sempre
confortata, perché non s’avvilisse, ma ora si è cangiata la scena.
Da pochi giorni sono venuta in
cognizione che la stessa fino dal primo istante che si è da costì allontanata,
conobbe non essere chiamata per religiosa; causa di ciò subito si mise di
malumore, nascondendone la cagione, quando imprudentemente si è qui accordata
con una giovinetta,3 che dovrà
presto ritornare in seno alla sua famiglia, tenerle compagnia, ed hanno fatto
molti castelli, come si suol dire, in aria, per cui furono e l’una e l’altra
poste nella loro stanza, e la guarderanno - 542 -
fintantoché saranno
consegnate alle persone cui appartengono.
Varie volte ho desiderato mentire
nell’opinione che mi si presenta delle persone che veggo, ma non nacquemi mai
tal caso.
Godrei proprio essere stata forte,
quando le scrissi che la Pirazzini non la credevo ben adatta; così avessi fatto
colla sunnomata giovanetta, che non volli accogliere come provanda nelle Suore,
ma per aderire al Signor Conte D. Luca l’accettai come fanciulla in educazione;
risparmiata mi sarei la pena che ora provo; ma sia benedetto Iddio! Bisogna
presentemente aver buon coraggio e rimediare.
Prego perciò la di Lei bontà mandare
a prendere la nominata e supplire con altro individuo capace del fine
ch’ebbimo, quando assunsi l’impegno.
Succedendo poi ch’essi non avessero
soggetto da presentare, mi caricherò qui di una giovane, e soddisferanno come
abbiamo pattuito verbalmente e così scrivemmo.4
La Bandoli si diporta bene, studia di
buona voglia, e spero riuscirà.
Per la Signora Nunciatina credo potrà
succedere quello che dissi della Pirazzini. Si contenti la stessa servire il
Signore senza legarsi ad Istituti, e procuri di servirlo con ilarità, mentre
par che serva ad un duro Padrone, piuttosto che ad un buon Padre.
Per Bologna non è ancora venuto il
suo tempo; ringraziamo Iddio di quello che è stato fatto; verrà sì, verrà pure
il momento.5
Desidero aver nuove chiare del bene
che viene costì operato, - 543 -
frattanto non cesso di pregare il buon Iddio
di benedire le sante sue intenzioni.
Favorisca, la supplico, presentare i miei doveri ai Sig.ri Amministratori6 e colla sua famiglia, e rispettosa
mi segno
Umilissima
Serva
Suor Maria Rachele Guardini
Dall’Istituto di
S.ta Dorotea
Venezia il giorno 14 9bre 1844
Al Molto Reverendo Signore
Il R.mo
Sig. D. Emidio Foschini
Arciprete e Vicario Foraneo
Lugo – Massa Lombarda
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