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Viva il Cuor di Gesù e di Maria!
Sorella Dilettissima in
G.C.,1
Il mio cuore ha ricevuto una grande
ferita per la perdita che abbiamo quaggiù fatta nella persona della santa
vostra Superiora.2
Sì, ho versato qualche lagrima per
lei, che nel Signore amavo, ma il riflesso che, giunto lo Sposo e trovatala
pronta, si è fatto seguire acciò lo corteggi, ha dissipato in me ogni
tristezza, e godo della sua beatitudine.
Oh come benedirà quel soave giogo da
lei portato con allegrezza! Sforzandosi nelle ripugnanze della umanità, ben si
può dire di lei che ogni pena si è convertita in gaudio.
Facciamo, dilettissima, d’imitarla,
inebriandoci del buon Gesù. Con Lui e per Lui ogni pena è dolce. A voi poi ch’è
dato goderlo tutti i giorni Sacramentato ed anche esposto, chiedetegli senza
stancarvi quelle grazie di cui abbisogno, acciò corrisponda meno
imperfettamente sia possibile all’amabilissima sua volontà.
Ottenete che il freddo mio cuore arda
di santa carità, onde accendere possa quei tanti, che freddi veggo per Gesù.
Si lagnano gli uomini per le
disgrazie da cui sono attorniati, e non conoscono, poveretti, esser desse
avvisi che il nostro buon Padre Iddio ci dà, perché troppo male corrispondiamo
alle sue misericordie.
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Non vi spiaccia, mia cara,
dirmi se il R.do Padre Bernardo,3 o chi ha veduto la bell’anima della Superiora
volarsene al cielo, come più distintamente godrei udire l’avvenuto riguardo
alla dilatazione del cuore; così mi farete piacere ottenermi che mi manderete
colla posta qualche cosa dalla stessa usato, volendo il mio Superiore4 ch’io le dimandi, oltre i beni spirituali, anche la salute. Dunque
tenetela anche voi presente, benché vi assicuro che mi erano care le malattie,
persuasa mi giovassero allo spirito.
Ricevete i saluti affettuosi di Maria
Rosa,5 che ora sta bene.
Presentate i miei alla cara Madre Ignazia6 sorella vostra, come a tutta la vostra
Comunità, che riguardo con affetto come mia, e ricordo sempre alle Collaboratrici
dell’Opera Pia.
Ho parlato anche a questo
Cancelliere,7 affine di qui
farvi venire, se piacerà a Dio si tranquilleranno le questioni di un certo
monastero, e vinta la lite: chi sa! Pregate.
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Dite tante cose per me al
vostro Padre Direttore,8 più
di tutto raccomandategli la povera mia anima
la
tutta vostra in G.C. Aff.ma sorella
Suor Maria Rachele Guardini
Dall’Istituto di Santa Dorotea
Venezia il giorno 18 9bre 1844
Alla Molto Reverenda Madre
La
R.da Madre Maria Emmanuela
della SS.ma Trinità
a S.ta Maria Maddalena al Quirinale – Roma
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