- 571 -
994
Viva il Cuor di Gesù e di Maria!
Dilettissima in
G.C.,1
Si vede proprio che siamo
nell’esilio, mentre costì pure odo miserie. Ma che faremo dunque? Procureremo
di rassegnarci ed adorare le disposizioni della provvidenza comunque sieno.
Mi duole assai la malattia della
povera Maria Eletta;2 procurate di addolcirle i suoi patimenti. Sento
che la poverina è contenta di patire, tuttavia fate che soffra meno che sia
possibile.
Voi, mia cara, fatevi coraggio, e
ringraziate Dio che vi dà mezzo di meritare. Chi sa che non tenga Dio battuta
la povera Maria Eletta, onde voi esercitiate la carità, mentre la stessa
tutt’altro prometteva che mala salute.
Monsignore3 vi saluta
e dissemi di rispondere riguardo agli affari della Laffranchi4 che facciate fare da chi voi credete quello che è necessario,
spendendo ciò che abbisogna, ma che voi teniate registro, e darete conto una
volta all’anno, il qual tempo sarà il presente.
Che cosa volete, mia cara? Se vi
pesa, così avete motivo di meritare. Diceva egli pure, la carità è ordinata; se
occupa il tempo a beneficio di chicchessia, per amore di Dio, ne trovi qualche
brano a favore del suo Istituto.
- 572 -
Fossimo almeno vicine, o
cotest’aria fosse meno piccante, si potrebbe in qualche maniera sollevarvi, ma sia
benedetto il nostro caro Gesù, che dispone in questa maniera. Fate di
approfittarne, mia cara.
Salutatemi Serafina5 e le fanciulle tutte
la vostra
Aff.ma in G.C. Madre
Suor Maria Rachele Guardini
Dall’Istituto di
S.ta Dorotea
Venezia il giorno 27 9bre 1844
Alla Stimatissima Signora
La Signora Annunciata Cocchetti
Capo di Ponte – Cemmo
|