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Viva il Cuor di Gesù e di Maria!
Illustre Signore,1
Petite
et accipietis.2 Sì, la mia costanza nel picchiare al di
Lei generoso cuore sono sicura lo vincerà.
So ch’Ella tutto dì è attorniato da
infelici, che vengono dalla benefica sua mano sollevati, per il che grandemente
ne ringrazio Dio, e non lascio di pregarlo, acciò la rimuneri largamente.
Non mi porrò adunque nel numero dei
sunnominati, che giustamente hanno diritto alla sua carità, ma come beneficata
dal buon Gesù la supplicherò di tener presente questa mia cara Comunità e
chiesetta sacramentale.
Altra volta ho a Lei mostrato
abbisognare di apparati e di un calice. La carità della Piissima Imperatrice mi
ha fatto avere 500 f.ni,3 acciò potessi uno subito approntarne, ma il
vantaggio di ricamare tra noi la seta, che ci ha molto fatto risparmiare, mi ha
procurato la consolazione di farne due, così abbiamo il bianco e rosso pure, ma
un bel calice ci manca proprio.
E l’altra cosa, che alla di Lei bontà
raccomando, senza incomodo suo, ma con tutta sua comodità, sarebbe questa.
Ella, non v’ha dubbio, molte Messe farà celebrare in un anno; piuttosto questo
che quel luogo mi sembra tornar eguale, - 574 -
dove farebbe una grande
carità in questo nostro Istituto, ch’è composto di 60 individui che
l’ascolteranno e pregheranno Dio per la Signoria Vostra Illustrissima.
Per non abusare di sua sofferenza,
lascio supplicando il buon Gesù, acciò largamente la benedica.
Non le spiaccia che a Benefattore
com’è, qui le unisca la lettera scrittami da Sua Eminenza l’ottimo nostro
Cardinale4 dopo la Pastorale sua Visita
della Signoria Vostra
Ill.ma
Umilissima
Obbl.ma Serva
Suor Maria Rachele Guardini
Dall’Istituto di
S.ta Dorotea
Venezia il giorno 27 9bre 1844
A Sua Eccellenza
Il Sig. Conte Giacomo Mellerio
Consigliere
Intimo, ecc.
Milano
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