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Vincenzo Carbone
Una contemplativa nella vita attiva. M. Rachele Guardini

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  • Volume V. LETTERE (1843-1844)
    • LETTERE 1844. 5 gennaio – 30 dicembre. nn. 801–1023.
      • 999
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Viva il Cuor di Gesù e di Maria!

 

Molto Reverendo Signore,1

Sono a significarle che sua nipote2 partirà dimani con suo fratello Luigi, quando possa oggi avere dalla Polizia l’assenso, il che non dubito avrà certamente.

Ho chiesto liberamente alla suddetta se sapeva essere necessaria una mia ricevuta, pei denari spesi dal suo Signor Zio; disse saperlo ed esser verissimo che li ha spesi per essa.

Che cosa pensa la stessa, io non potrei certo dirlo, mentre nel poco tempo ch’è stata qui mi parve molto putella, intendo poca nel suo pensare, provandolo questo fatto, che dico per aderire alla secreta sua dimanda.

La Teodora mostravasi tenerissima per me, e la trattavo come si fa con le bambine, le quali poi nella semplicità loro sono sincere.

Amantissima sono di questa virtù, dunque credendo tale Teodora, mi faceva compassione non trovarla per noi adatta.

Quando ha voluto il mio dovere mi recassi due giorni in Padova, il pensiero che mi allontanavo un poco dall’Istituto fece smaniare la stessa.

Ho dovuto confortarla ed assicurarla che l’assenza mia era breve. Ritornata, seppi con rincrescimento che una giovane,3 venuta da poco nell’Istituto come aspirante allo stesso, aveva narrato a Teodora che prima di giungere in Venezia


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sentitasi era una grande ripugnanza di abbracciare lo stato religioso, per cui spiacevale ricordare che non sarebbe più ricevuta nella casa di educazione da dove era sortita.

Pare che, udito ciò, dovesse darle un solido consiglio; Teodora invece le disse avere degli zii ricchissimi, che scriveragli segretamente, onde concesso siale portarla con sé come sorella, e quando questo non avvenisse, tengodisse – la patente da Maestra, faremo scuola e camperemo insieme.4

Posta in cognizione di ciò, furono separate ambedue, dando una delle nostre Suore vecchiette a loro compagnia, finché si partiranno.

Voglio tenere per certo questa irriflessione sia stata l’effetto di un buon cuore, ma come sta mai operare così, Ella troverà giusto dica ch’è buona, ma putella.

Al fratello della stessa consegnerò la somma di 50 Austriache; lo stesso par disposto comperare di Teodora il letto. Io terrò allora il resto, acciò non perda la poverina.

Se la qui acclusa non va bene, favorisca farmi il modulo, non avendo cognizioni a questo riguardo.

Piena di rispetto, Le bacio la sacra mano, pregandola benedirmi

Umilissima Dev.ma Obbl.ma Serva

                                 Suor Maria Rachele Guardini

 

Dall’Istituto di Santa Dorotea

Venezia il giorno 2 xbre 1844

 

Al Molto Reverendo Signore

Il R.do Sig. D. Carlo Angelini Prevosto




1 ASDR, reg. III, pp. 195-196.



2 Teodora: cf. lett. nn. 975, 976.



3 Rosa Pirazzini.



4 Cf. lett. n. 978.






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