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Viva il Cuor di Gesù e di Maria!
Dilettissima,1
Sento con vero dispiacere che il carissimo
suo fratello continua nello stato di tormento, forse più per gli altri che a sé
poveretto.
Ah, voglia il buon Gesù accettare le
mie suppliche, così finita sarà sì amara pena. Frattanto Lei, mia carissima,
procuri darsi coraggio e lo riceverà tanto maggiore, quanto più spesso mediterà
il suo e mio Gesù sofferente.
Nulla dico per le sue carte, mentre
sono da due settimane ritirata pei dolori negli occhi e nella testa; tosto mi
potrò muovere, tornerò dal Sig. Segretario Noy.2
Le accludo il viglietto estratto a
sorte per la novena del Santo Bambino. Oh, come starebbe bene a me quello che
ad essa è toccato; io sono la fascia per Gesù; oh quali brutti nodi Ei troverà!
Mi aiuti Lei, mia dilettissima Teresa
di Gesù, acciò possa radere, se non posso affatto estirpare i gruppi tessuti in
esse fasce, in tutto il corso di mia vita.
Facciamo, dilettissima, di lasciarci
tosare ad imitazione del nostro buon Gesù, che tutta sua vita ha sacrificata
per amor nostro.
Mi par ben adatta una sentenza di S.
Francesco di Sales, che come l’olio nella lampada è fiamma, la caritatevole
benignità è il buon esempio.
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Ogni benedizione scenda su
Lei e su tutti di sua casa nelle prossime Sante Feste, come novello anno.
Presenti, la prego, i miei più felici
auguri a suo marito,3 che
desidero stia bene.
Piena di sentimento per lei, mi segno
Obbl.ma
Aff.ma in Gesù sorella
Suor Maria Rachele Guardini
Dall’Istituto di Santa Dorotea
Venezia il giorno 15 xbre 1844
Alla Stimatissima Signora
La
Signora Teresa Melchiori
Padova
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