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Viva il Cuor di Gesù e di Maria!
Molto Reverendo Padre,1
Ogni giorno credo sia quello in cui
mi vengano sue nuove, come della rispettabile sua famiglia, ed intanto percorre
il tempo senza ch’io ne abbia; cosa che mi tiene in qualche pensiero, mentre
temo della salute di Lei, benché forte Ei sia.
Ho ricevuto da Roma una lettera
scrittami dalla Bellesini,2
che tanto m’incombe riverirli e mi annuncia la perdita, che hanno quaggiù
fatta, della loro R.da Madre Superiora.3
Quella ebbe tanto compatimento per me
fino ad accettare la mia dimanda, facendo a mia istanza, per far legare dalla
sua Comunità, come aggregati all’Istituto loro, Ella R.do
Padre con tutta la pregiata sua famiglia, l’Istituto nostro tutto e i
Cooperatori e Cooperatrici della Pia Opera.4
Quest’anima bella è passata
all’eterno riposo, dando segni di una eminente virtù, per cui Sua Santità ha
voluto a sé il confessore della stessa, per intendere ciò ch’eragli permesso
dire.
Molti Porporati la vollero visitare
nella sua malattia e dopo morte, facendosi pregio raccogliere qualche cosa
dalla stessa usato, avendo il Signore concesso delle grazie al tocco dei suoi
abiti.
È stato mandato il suo cuore in
Napoli, nel monastero - 620 -
da essa fondato, ed al bacio di questo vennero
ammesse le Religiose tutte, nel qual punto l’inanimato cuore si dilatò. Ella
può immaginarsi, più che io dire, la sorpresa e commozione loro.
Presentemente il suo corpo sta nel
coro del monastero in Roma, posto in una cassa di piombo.
Suor Emmanuela, nel darmi la dolorosa
nuova, mi conforta dicendomi: voi avete in cielo una protettrice, assicurandovi
ch’ella vi amava molto nel Signore, avendo ciò detto più volte a me, anzi prima
di morire commisemi di salutarvi, quando vi avrei scritto.
Un tal sentimento non mi sorprende,
persuasa che il buon Gesù abbia dato ad essa così a sentire, acciò la mia
miseria venisse dalla sua carità sostenuta, e spero che quello aveva cominciato
in favor mio a fare in terra, lo continuerà colassù in cielo.
Da Massa Lombarda ho avuto nuove che
sono stati formati 10 Drappelli, ed altre fanciulle ancora vi erano da
inscrivere.
Il Cancelliere di Monsignor Vescovo
d’Imola5 ha dato i Santi Esercizi prima d’introdurre la
Pia Opera.
Hanno pure aperto la scuola per le
giovanette civili,6 e
sperano gran bene. Coltivano anche il pensiero di servirsi di una giovanetta
dell’Orfanotrofio, per togliere dalle strade le povere.
Sto attendendo risposta da quel buon
Arciprete7 che, per non abbandonare la Pirazzini,8 ha fatto che gli scriva le
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indisposizioni del corpo, tacendo quelle dell’anima, onde mostrare ai
Sig.ri Amministratori9 di colà l’impotenza della stessa.
L’assicuro che, se non fosse stato
per [non] oppormi alla volontà di Dio, avrei chiuso gli occhi all’avvenuto,
affine aderire alle preghiere del sullodato, che riempiuto aveva tre facciate
di farmachi, i quali potevano essere in altro caso salutevolissimi.
Favorisca presentarmi doverosa al
R.do Sig. Co. D. Marco ed a tutti di sua rispettabile
famiglia, e piena di rispetto le bacio la sacra mano, pregandola della carità
di benedirmi
Umilis.ma
Dev.ma Obbl.ma Figlia
Suor Maria Rachele Guardini
Il giorno 30 xbre 184410
Al Molto Reverendo Signore
Il Molto
R.do Sig. Conte D.
Luca Passi
Bergamo
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