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102. Supplica
del card. Jacopo Monico patriarca di Venezia al Papa Gregorio XVI.1
Beatissimo Padre
La Pia Opera di
S.a Dorotea fondata e propagata in più luoghi dal M.R.
Conte D. Luca Passi di Bergamo confortata dall’autorevole approvazione di
Vostra Santità, e già crescente anche in cotesta Metropoli sotto gl’immediati
auspizii dell’E.mo Sig. Cardinale Vicario,2 ha messo felicemente radice anche in questa
città, e va dilatando ogni dì più i suoi benefici rami con infinito vantaggio
di tante povere fanciullette, che raccolte alla sua ombra imparano per tempo a
preservarsi dall’infezione del secolo, ed a coltivare la pietà, la modestia,
l’onestà del costume, e tutte le altre virtù che massimamente alla loro età, ed
al loro sesso convengono.
La Casa matrice qui esistente, e
diretta da una saggia e zelantissima Superiora,3 ha il conforto di aver dato altrove l’esistenza
a tre Case4 filiali staccate dal suo seno, ma nutrite ancor
del suo latte, e conta in tutte trentacinque Religiose che fanno a gara per
diffondere sempre più lo spirito dell’Istituto, e raccolgono col divino aiuto un
largo frutto delle loro bene spese fatiche.
Ma quanto più si aumenterebbe il loro
coraggio, e quanto più se ne moltiplicherebbero per conseguenza i salutevoli
effetti, se il loro Istituto fosse dichiarato Ordine religioso dal Supremo
Oracolo della Chiesa! E perché non dovremo sperare che la Santità Vostra voglia
aggiungere anche questo a - 640 -
tanti altri monumenti di sovrana pietà, che
renderanno caro e glorioso il Vostro Pontificato alle età più remote? La
perversità dei tempi, che corrono, la moltiplicità delle seduzioni, che si
usano, e soprattutto la trascuranza di tanti genitori, spezialmente dell’infima
classe, che lasciano crescere i loro figli alla foggia dei bruti, minacciano
purtroppo di far succedere ad una mala generazione una generazione peggiore: e
quantunque non manchino, la Dio mercé, provvidissimi Istituti, che hanno per
iscopo la retta e sana educazione de’ giovanetti, tuttavia nessun altro per
avventura è tanto atto per la sua peculiare costituzione a penetrar la massa
del popolo, e ad insinuarvi più a dentro il buon lievito delle cristiane virtù,
quanto questo, di cui si parla, e di cui una felice esperienza di parecchi
anni, e di molti paesi sembra doverne assicurare in ogni tempo, e in ogni luogo
i più felici successi.
In vista di ciò io tengo per fermo
che molti Pastori di anime, dolenti di veder crescere sotto i loro occhi il
torrente di tante iniquità, avranno già inalzato, o certamente inalzeranno alla
Santità Vostra i più fervidi voti, affinché Vi degniate di aggiungervi un nuovo
argine, che ne arresti la piena, col dare alla Pia Opera di
S.a Dorotea un carattere, che la parifichi agl’Istituti più
benemeriti della Religione e della cristiana morale.
Prego però Vostra Santità che mi
permetta di unire pel medesimo oggetto le mie suppliche a quelle degli altri,
nell’atto che prostrandomi al bacio de’ Santissimi Piedi, imploro
umilissimamente per me, e per la mia Diocesi l’Apostolica Benedizione
di
Vostra Santità
Umilissimo
Devotissimo Ossequiosissimo Servo e creatura
J. Card. Monico
Patr.a di Venezia
Venezia 8 Gennaio
1844
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