123. Lettera del Farina a Madre Rachele.¹

    istituto delle maestre

          di santa dorotea

V. il C. di G. e di M.

Dilettissima

Le innovazioni, che per iscorcio mi furono solo adesso dichiarate dal Conte Luca, alterano nella essenza l’Instituto. Con esse desso non è più il nostro Instituto. Perciò assolutamente ed in coscienza noi non vi ci possiamo adattare. Bisognava da principio (almeno in ordine a convenienza) aprirmi il pensiero del progetto. E fino d’allora avrei esternato la mia disapprovazione. Ma conosco bene per scienza interna, e adesso anche per esterna, che fui sempre e sono uno zero. Quantunque, nel mio niente, mi pare difficile che, sanzionato il Progetto dalla Santa Sede, possiate qui realizzarlo a meno che non invochiate dall’Ecc.o Governo una nuova autorizzazione, giacché da prima vi approvò sul nostro Regolamento. Ma a ciò pensi chi tocca.

Desidero anch’io che almeno in ispirito siam sempre uniti. E dal canto nostro lo saremo sicuramente. V’accerto che per nulla scemò in noi l’affetto per voi e per tutte. Verrò certo a Venezia e verrò da voi, purché voi pure venghiate qui. Questo è il sentimento pure di questa Superiora² che vi ama

egualmente. Travagliamo pertanto con sempre eguale energia alla gloria del Signore, a cui solo sia onore e gloria per tutti i secoli de’ secoli. Spero mi continuerete a scrivere qualche volta.³ Tutte vi salutano. Vi benedico

                                                                                    il Vostro

                                                                          A. Farina

Vicenza 19 Settembre 1844

T.p. Vicenza 19 Set. – Venezia 20 Set.

Egregia Signora

La Sig.ra Rachele Guardini

Superiora dell’Instituto di S. Dorotea – Venezia