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126. Lettera
della Roberti al Faroni.1 
  
  
Viva il Cuor di Gesù e di Maria! 
  
Stimatissimo Signore 
Benché sia persuasa che il cuor di Lei
sì virtuoso preparato sarà ricevere dalla mano di Dio il suo volere, tuttavia
mi è dolorosa l’incombenza ricevuta dalla mia degnissima Madre Superiora,2 la quale è un poco indisposta, causa per cui
non può scrivere di proprio pugno, e parteciparle che la carissima sua e nostra
Luigia3 ci ha quaggiù lasciate quest’oggi che scrivo,
11 corrente alle ore 101/2 antimeridiane, comprese però da divota
considerazione pei suoi esempi di particolare virtù. 
Benché confidiamo sia già al possesso
degli eterni beni, nonostante non lasceremo di suffragarla con premura, onde
giunga, se mai non fosse, alla desiderata meta. 
La sunnomata mia onoratissima Madre
Superiora la prega accettare i suoi complimenti, e farli pure a tutti di sua
famiglia, e particolarmente a sua sorella, e l’assicuro che porge al Signore
orazioni, acciò consoli Lei e sua famiglia nel loro dolore. 
Si fa pur dovere farle sentire che,
fatta dal tribunale l’apertura del testamento, le parteciperà tosto la volontà
in quello dichiarata dalla cara defunta.4 
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 Le avanzo io pure i miei
sentimenti di doglianza, nell’atto che mi segno 
                                                          umilissima
serva 
                                            Suor
Maria Luigia Roberti 
                                                    per
la Madre Superiora 
  
Dall’Istituto di Santa Dorotea 
Venezia 11 8bre 1844 
  
Allo Stimatissimo Signore 
Il Signor Antonio Faroni – Brescia 
 
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