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Vincenzo Carbone
Una contemplativa nella vita attiva. M. Rachele Guardini

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  • Volume VI. LETTERE (1845-1853)
    • LETTERE 1845. 2 gennaio – 25 dicembre. nn. 1024–1094.
      • 1037
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Viva il Cuor di Gesù e di Maria!

 

Molto Reverendo Padre,1

Eccomi a dirle come mi trovo. Ho sperato di lasciare la terra,2 e quantunque ritenessi dover per chi sa quanto tempo star lontana dal mio Dio, affine di essere purificata, pure contenta approssimar vedevo il fine, ma così non era scritto in cielo; mentre la giornata in cui è stato esposto nell’Oratorio nostro Gesù Sacramentato per l’adorazione delle 40 ore, Monsignor Superiore3 mi diede l’obbedienza di alzarmi, e benché febbricitante mi sono portata nella sacrestia, ma sentitami venir meno per uno svenimento, superato il primo, nuovamente mi posi in adorazione; giunse un secondo più forte e, consigliata di pormi a letto, dissi che volevo obbedire. Difatti dopo stetti in adorazione due ore.

Il giorno dietro, di buon’ora, giunse il Superiore per celebrare. Trovatami in letto, disse di levarmi, aggiungendo che voleva stessi in piedi finché potevo. Così sono andata in letto ch’erano suonate le 12 della mezzanotte, ma vedevasi in me una larva.

Madama Neville,4 quando si procurerà il piacere di riverirlo ritornando da Pisa, potrà meglio assicurarlo di ciò. Frattanto la raccomandi a Dio, e per bontà saluti gli amati suoi


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figli. Dica loro che la sorella,5 in assenza della sua buona madre, sta nel nostro Istituto.

Ella, caro Padre, non si dimentichi di me, che ho molto bisogno di orazioni, affine possa corrispondere alle tante grazie che continuamente ricevo da Dio.

Unisco l’Articolo scritto dal Signor Parroco Moro,6 e credo che piaceralle.

Letto da noi, ho fatto riflettere quanto utile sia operare con rettitudine d’intenzione, affine di piacere al buon Gesù, ed anche sentir meno i contrari della vita. Difatti fa il Signor Conte Passi una visita alla Pia Opera nel corso dell’anno e viene accennata; le povere Suore vanno col caldo e freddo mensilmente, fuori vi sia burrasca, e non si fa menzione di loro. Così pagano la maggior parte degli uomini a questo mondo, ma l’amabilissimo nostro Gesù tien conto anche di un bicchier d’acqua fredda per amor suo data all’assetato.

Piena di rispetto, Le bacio sua sacra mano e mi segno

       di Lei Umilis.ma Aff.ma Figlia

                                 Suor Maria Rachele Guardini

 

Il giorno 13 Febbraio 1845

 

Al Molto R.do Signor Conte D. Luca Passi

Oratore QuaresimalistaModena




1 ASDR, reg. III, pp. 211-212.



2 Cf. lett. n. 1038.



3 Balbi.



4 Cf. lett. n. 1039.



5 Stefania: cf. lett. n. 1039.



6 Forse si tratta della relazione: «Stato della Pia Opera di S. Dorotea in Murano» di don Vincenzo Moro, riportata in Annali della Pia Opera, cit., n. 2, vol. I, pp. 136-137. Ivi infatti si legge: «Diretta quest’Opera dal deputato Sacerdote con sempre eguale, anzi con più vivo impegno, e quasi per ogni anno ravvivata con una visita speciale del benemerito Conte Passi, si stabilì e gittò radici per modo che supera nell’effetto la espettazione».






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