Indice | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText |
Vincenzo Carbone Una contemplativa nella vita attiva. M. Rachele Guardini IntraText CT - Lettura del testo |
|
|
2. Approvazione sovrana. Madre Rachele nutriva ferma speranza che l’approvazione sovrana non sarebbe tardata molto.32 Il viceré ne diede assicurazione il 21 dicembre al Balbi.33 Difatto, venne concessa il 15 gennaio 1840.34 Tuttavia se ne ebbe conoscenza solo due mesi dopo. Il Farina il 21 febbraio chiese a Madre Rachele a che punto stava la pratica e dove si trovavano « le carte di questa lunga posizione ».35 Ella gli rispose il 27 febbraio che, contrariamente a quanto era stato riferito a don Luca, si trovavano ancora negli uffici governativi di Venezia, e mons. Balbi era prontamente intervenuto.36 Da parte della cancelleria patriarcale, vi era stata « trascuratezza » nel trasmettere alcune dilucidazioni richieste al patriarca.37 Finalmente, il 13 marzo 1840 l’imperial regio governo comunicò l’approvazione sovrana alla delegazione provinciale di Venezia e al patriarca.38 Il Balbi il 27 marzo ne informò il Farina con una nobile lettera: « Fatto calcolo dell’esortazione ch’Ella Molto Rev.do Sig.e nella sua lettera del 9 Agosto 1838 mi diede, quando ebbe la bontà di affiliare questa Casa di S. Dorotea al suo Istituto, mi sono adoprato quanto mi fu possibile onde ottenere che questa Casa stessa venga dichiarata Casa Centrale. Ora ho la compiacenza di recarle la consolante notizia di avere ottenuto il bramato Decreto di S. Maestà l’Augustis.o nostro Sovrano comunicato a Sua Eminenza il Patriarca dall’Ecc. Governo in data 23 cor.e, ond’è che questo Istituto in ora è pareggiato al suo ». Esprimeva, quindi, il desiderio che tra i due Istituti continuasse a regnare quell’armonia che vi era stata fino allora, « avendo tutti un medesimo fine nel nostro operare ». Aggiungeva: « In quanto a me La assicuro che sempre La considererò come Padre, dacché a merito suo si poté far qui la fondazione, avendomi appianata la via, e soprattutto avendomi cesso una sua figlia capacissima per la direzione ». Concludeva, accennando ai beni spirituali che l’Istituto andava producendo.39 Con sentimenti ugualmente elevati il Farina rispose il 30 marzo: « Colla massima compiacenza intesi da V. S. Rev.ma la felice notizia che cotesto Istituto venne eretto al grado di Istituto centrale, come era ben dicevole. D’ora innanzi, quantunque separati nell’esterna formalità delle Regole, procureremo di essere però sempre uniti nello spirito, acciocché di pari consonanza arriviamo all’intento della salute delle anime […]. Ove però questo Istituto potesse in qualche modo occuparsi a bene del suo fratello, Ella lo onori dei pregiatissimi suoi comandi. Intanto uniamoci d’accordo nell’armonia della preghiera ed invochiamo da lassù grazie e benedizioni ».40 Il 30 marzo si incrociarono le lettere del Farina e di Madre Rachele. Da entrambe emergono la gioia per l’avvenuta approvazione, il ringraziamento al Signore e il desiderio di concordia e di scambievole aiuto. Il Farina si congratulava « di vero cuore » e, riconoscendo che ormai veniva meno per Madre Rachele il dovere di informarlo periodicamente « sulle cose » di Venezia, le raccomandava di continuare a scrivergli ogni volta che le poteva essere utile. Concludeva: « Stiamo sempre uniti nel Signore ed a conservare il medesimo spirito ».41 Madre Rachele, da parte sua, gli manifestò la propria soddisfazione, perché così finivano i timori per l’atteggiamento di tolleranza delle autorità, e si poteva diffondere il bene, con l’apertura di case filiali. Dichiarava: « Per altro io ero ben contenta che questa Casa legata fosse a quella di costì, benché qualche volta avessi sentito dispiacere per non poterle dare tutte le notizie di qui, com’era mio dovere, alla Sig.ria V.ra R.ma, alla quale, benché esente ne resti di questo eseguire, pure mi farò sempre piacere narrarle quelle cose che potranno consolare il di Lei benigno cuore; e l’accerto che non saprò mai dimenticare la sofferenza, che ha meco usata ».42 Il 2 aprile il Farina scrisse a don Luca: « Già avrà inteso come per Venezia giunse il decreto di approvazione ad Istituto Centrale. Anche questo è sicuramente un nuovo passo a spingere più oltre la santa intrapresa ».43 Madre Rachele espresse la sua viva gratitudine al vicedelegato il barone Carlo Pascotini per l’impegno posto nel seguire la pratica fino al suo felice esito.44 Comunicò pure la lieta notizia ai benefattori e agli amici dell’Istituto.45 Sopra la porta dell’Istituto fu scolpita l’iscrizione
ISTITUTO CENTRALE DELLE SUORE DI S. DOROTEA 1840 Negli anni successivi l’edificio venne restaurato e sulla muraglia, prospiciente un orto, fu scritto a color nero nella sommità ISTITUTO CENTRALE DELLE SUORE
I buoni rapporti tra Venezia e Vicenza, e la devozione di Madre Rachele per il Farina continuarono.47 Il 15 novembre 1840 gli scrisse: « Disponga come Lei crede meglio, accertandola che Monsignore godrà con me ogni qual volta ci verrà dato di poter in qualche maniera dimostrare l’anello, che tiene legata la sua alla nostra Casa ».48
|
32 Cf. lett. n. 210. 33 Cf. lett. n. 212. 34 Cf. la lettera del 18-2-1840 delle Province Venete: doc. n. 42. 35 Cf. doc. n. 43. 36 Cf. lett. n. 249. 37 Cf. lett. n. 250. 38 Cf. doc. nn. 44, 45. 39 Doc. n. 48. 40 Doc. n. 50. 41 Doc. n. 51. 42 Lett. n. 259. 43 Doc. n. 52. 44 Cf. lett. n. 258. 45 Cf. lett. nn. 261, 262, 268, 270, 272, 273, 274, ecc. 46 Cf. Delle Inscrizioni Veneziane raccolte ed illustrate da Emmanuele Antonio Cicogna di Venezia, cit., vol. VI, parte I, p. 152. 47 Cf. lett. nn. 266, 282, 289, 292, 294, 310, 331, 341, 349, 350, ecc. 48 Lett. n. 384. |
Indice | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText |
IntraText® (V89) Copyright 1996-2007 EuloTech SRL |