Indice | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText
Vincenzo Carbone
Una contemplativa nella vita attiva. M. Rachele Guardini

IntraText CT - Lettura del testo

  • Volume VI. LETTERE (1845-1853)
    • LETTERE 1853. 5 gennaio – 4 aprile. nn. 1216–1221.
      • 1216
Precedente - Successivo

Clicca qui per attivare i link alle concordanze

- 325 -


1216

 

Viva il Cuor di Gesù e di Maria!

 

Nobile Contessa Protettrice,1

Sono tutta compresa di gratitudine perché, indisposta, con mio sommo rincrescimento, ha pensato a queste sue care figlie, mie dilette Sorelle.2 Ah, certamente ha voluto così provare come Le tiene vicine al nobile suo cuore!

Coi Saggi poi dell’Oriente ha voluto unirsi e fare un’offerta al Santo Bambino, che ha impreziosita nella Persona scelta a presentarcela.

Sì, ho tenuto come un grande regalo poter baciare la mano del Reverendissimo Padre Abate Bigoni,3 e raccomandarmi


- 326 -


nuovamente alle sue fervorose preghiere. Per questo ancora Le sono obbligata.

Gradisca, Nobile Contessa Protettrice, che per tutte la ringrazi, e godo ripeterLe che sempre pregano il buon Gesù e la dolcissima nostra Madre Maria per Lei.

Ho speranza che passeggiera sarà l’indisposizione che soffre, a cui motivo procurerò caldamente supplicare il nostro buon Dio.

                                Dell’Eccellenza Vostra Illustrissima

        Umilissima Obbligatissima Dev.ma serva

                             Suor Maria Rachele Guardini

 

Dal Conservatorio Zitelle – la sera 5/1/1853

 

A Sua Eccellenza – Nobile Contessa Lucietta Mocenigo

Protettrice delle Zitelle – S.O. Mani




1 ASV, fondo Mocenigo – S. Samuele, b. 151.



2 Le educande il 22 dicembre 1852 avevano inviato alla contessa gli auguri natalizi anche a nome di Madre Rachele (cf. ASV, fondo Mocenigo – S. Samuele, b. 151).



3 Angelo da Corfù, ex generale dei Conventuali. A causa dei contrasti sorti tra le educande e le anziane, la direzione, per ripristinare la tranquillità, pensò di sistemare le anziane al di fuori del conservatorio, corrispondendo a ciascuna 100 lire austriache una tantum, un lira al giorno e la mobilia spettante. Il vicedelegato Fini incaricò il p. Bigoni di adoperarsi per la realizzazione del progetto. Essendo stato poi informato, forse dallo Zuccoli, che il Bigoni dissuadeva le interessate e si intrometteva nelle cose del conservatorio, scrisse al patriarca Monico, pregandolo «di voler […] degnarsi di conciliare il modo più opportuno perché da questo lato almeno cessi il motivo di dispiacevoli discrepanze ulteriori, ciocché particolarmente anche si deve alla tranquillità troppo fino ad ora turbata della Rev.da Madre Dorotea, che con tanta pazienza e con tanto impegno assunse il difficile incarico di presiedere all’Istituto»: lettera «Riservata alla Persona», 20-3-1851, ACPV.

Il Patriarca il 22-3-1851 scrisse al Bigoni: «Ella ben vede ch’io non fo che ripetere quanto mi venne riferto, e quantunque ritenga ch’Ella saprà giustificare il suo operato, ho dovuto farle mio malgrado questa confidenziale comunicazione, perché il R. Vicedelegato attende un sollecito riscontro al suo foglio, e perché importa assai conciliare le disposizioni dell’Autorità tutoria colla tranquillità, e col ben essere del pio Istituto. Confido però che la prudenza e lo zelo di V. P. Rev.ma otterranno felicemente, come desidero e spero, questo duplice effetto, e sarà questo un nuovo merito, ch’Ella si acquisterà dinanzi a Dio, ed agli uomini»: minuta in ACPV.

Il Bigoni il 23-3-1851 assicurò il patriarca che, nell’espletare la sua missione, si era attenuto alle istruzioni ricevute, restando estraneo ai disordini interni. Pertanto le informazioni date sul suo operato non rispondevano a verità.

Il 24-3-1851 lo Zuccoli chiese al patriarca che il p. Bigoni non frequentasse più il conservatorio. Lo stesso giorno il patriarca scrisse all’I.R. Delegazione, spiegando le intenzioni e l’operato del p. Bigoni: cf. minuta in ACPV. Il 27-3-1851 il vicedelegato comunicò al patriarca di aver ringraziato il p. Bigoni per il servizio prestato, invitandolo a cessare da ogni ulteriore ingerenza: cf. minuta in ACPV. Il p. Bigoni morì a Padova il 3-3-1860, all’età di 81 anni.






Precedente - Successivo

Indice | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText

IntraText® (V89) Copyright 1996-2007 EuloTech SRL