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Vincenzo Carbone Una contemplativa nella vita attiva. M. Rachele Guardini IntraText CT - Lettura del testo |
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195. Lettera della Madre Sanfermo a don Luca.1
Viva il Cuor di Gesù e di Maria
Molto Reverendo Padre Le scrivo questa mia acciò preghi e faccia pregare per l’Istituto per cui vedo che andiamo molto male. Prima di tutto le significo che siamo senza confessore. Nuovamente ieri sono andata dai Padri Gesuiti; questi non possono abbracciare la direzione. Io non credo prudenza di lasciarle andare alla loro chiesa per le dicerie incontrate, come perdita di tempo, che in vero diventa più prezioso per la carestia in cui ci troviamo. Mi ricordo ch’Ella disse che andassero in barca, ma questo non è possibile per la mancanza dei mezzi. Siamo pure visitate con malattie e maggior pena reca quella del vaiolo. Ho dato cambio, con mio rincrescimento, a una di Cemmo, per liberarmi della Illuminata,2 la quale aveva dichiarato di non aver meco confidenza; così ho dovuto mettere a Padova la Micheli,3 per la poca ubbidienza in quello venivale comandato. Le devo poi recare un nuovo dispiacere che la Madre Assistente4 [ha] avuto il permesso da Monsignor5 di far orazione, affine conoscere la volontà del Signore. Finita poi la Quaresima, lui stesso diralle cosa dovrà fare, perché disse che il Voto di stabilità era con Monsignore fatto fino a tanto che l’Istituto fosse provveduto d’altra Superiora. La poverina ancora guarda il letto e sta soffrendo con molta pazienza. Monsignore pure da qualche tempo trovasi ammalato, così anche la Neville. Sento pure continui lagni dalle Novizie per lo spirito legato della Madre Maestra.6 Lei può immaginarsi la mia situazione. Mi raccomandi al Signore e mi creda di Lei Umilissima Figlia Suor Maria Rosa Sanfermo
Li 4 Marzo 1847 Dall’Istituto di Santa Dorotea – Venezia
Al Molto R.do Conte D. Luca Passi – Napoli
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1 ASDR. 2 Alberti. 3 Suor M. Chiara De Micheli. 4 Rachele Guardini. 5 Balbi. Il 31-3-1847 Madre Sanfermo scriveva a don Luca a Napoli: «Riguardo l’Assistente non posso dirla disturbata, perché soffre in pace, anzi con molta pazienza ogni cosa, ma temo assai della risposta che aspetta, perché non è nuovo il suo pensiero, ma conserva quello che ha sacrificato per obbedienza fino dalla sua venuta in Venezia»: ASDR. 6 Suor M. Luigia Roberti. |
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