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Vincenzo Carbone Una contemplativa nella vita attiva. M. Rachele Guardini IntraText CT - Lettura del testo |
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Capitolo X. LA CASA DI PADOVA.
I continui viaggi di predicatore apostolico davano a don Luca la possibilità di diffondere ovunque la Pia Opera di S. Dorotea. Nel 1824 la istituì a Bassano, durante la predicazione del quaresimale. In quella circostanza, don Andrea Agostinelli lo informò di aver appreso dalla signora Vendramini che Teresa Melchiori avrebbe potuto promuovere la Pia Opera nella città di Padova. Don Luca, cogliendo l’occasione favorevole, vi si recò subito.1 La Melchiori teneva un educandato femminile in contrada del Santo. Mossa da zelo, per porre argine alla corruzione delle fanciulle e dare loro una formazione cristiana, accettò la proposta di don Luca, e con l’aiuto di altre signore promosse la Pia Opera in varie parrocchie della città. Col passare degli anni, lo sviluppo subì un arresto: « si raffreddò l’impegno anzi quasi quasi era per estinguersi ».2
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1 Cf. « Breve storia sulla fondazione di questa Casa », ms. di ff. 2, inseriti successivamente in « Istituto di S. Dorotea in Padova. Cronaca dal 6 Febbr. 1857 al 1861 », ASDR. Il ms., senza firma e senza data, è stato redatto tardivamente, su ricordi imprecisi. Vi si notano infatti diverse inesattezze, e si confondono date e persone. Lo stesso dicasi di « Fondazione della Casa delle Dorotee di Padova », in « Memorie della Casa di Padova – Visite Pastorali », ms., pp. 1-3, ASDR. 2 « Breve storia sulla fondazione di questa Casa », f. 1. In una lettera del 2-9-1837 di don Luca al Farina leggiamo: « Si è messa una prima pietra della Pia Opera in Padova [...]. Padova mi sta molto a cuore »: ASDV. |
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