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Vincenzo Carbone Una contemplativa nella vita attiva. M. Rachele Guardini IntraText CT - Lettura del testo |
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1. Istituzione scolastica in Cemmo. Il 13 dicembre 1817 la maestra Caterina Tosi,1 con il capitale di Erminia Panzerini,2 acquistò a Cemmo un caseggiato e lo restaurò, per istituirvi una scuola destinata all’educazione delle ragazze. La scuola cominciò a funzionare nel 1821, ma in uno stato precario. Per assicurarne la stabilità, il 13 ottobre 1828 la Panzerini cedette alla Tosi il capitale anticipato, con la condizione che entro due anni dovesse iniziarsi una scuola o un’istituzione educativa per le fanciulle. Se non fosse stato rispettato quel termine, oppure per qualsiasi motivo l’opera fosse cessata, il locale doveva vendersi: una metà del ricavato sarebbe andata alla chiesa parrocchiale e ai poveri di Cemmo, l’altra metà alla Tosi. Dopo detta cessione, intervenne un accordo verbale tra la Tosi e don Vincenzo Panzerini. Questi assunse in proprio le condizioni stabilite; eseguì dei restauri ai locali e attivò la scuola. Il 31 ottobre 1831 fu stipulato l’atto di compravendita,3 nel quale venivano specificate e confermate le condizioni del 1828. Si dava pure facoltà di mutare l’istituzione in un’altra migliore per il bene pubblico, se le circostanze dei tempi lo avessero richiesto. Successivamente, con l’atto notarile dell’11 ottobre 1837, don Vincenzo Panzerini cedette gratuitamente la proprietà della scuola alla congiunta Erminia Panzerini fu Francesco e ad Annunciata Cocchetti, fatte salve e rispettate le finalità espresse negli atti del 1828 e 1831, con « la facoltà di cedere il locale [...] a quel pubblico approvato stabilimento che avesse per iscopo l’educazione delle fanciulle, a cagion d’esempio alle Figlie della Carità od altro simile ». In caso di morte di una delle accettanti, l’altra veniva immessa da superstite nella proprietà.4
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1 Nacque a Cemmo nel 1773 da Onofrio e Margherita Bottanelli. Insegnò nelle scuole elementari di Ono San Pietro (Brescia). Collaborò con Erminia Panzerini per l’istituzione della scuola privata di Cemmo, e vi insegnò negli anni 1823 e 1824. Riprese poi l’insegnamento nella scuola di Ono San Pietro, ma continuò a dirigere quella di Cemmo fino al 1828. Morì a Ono San Pietro il 15-2-1855. 2 Nacque a Cedegolo (Brescia) nel 1752 da Lodovico e dalla contessa Maria Bettoni, che le diedero una solida educazione cristiana. Dopo la morte della mamma (1774), si trasferì a Brescia e fece parte della pia associazione o congregazione delle « Figlie della Beata Vergine », dette « Sorelle Franzoni », fondate da Giacinta Franzoni. Nel 1806 ne divenne superiora. Rimasta sola con due consorelle (1821), si rese conto che quella istituzione ormai non aveva più alcuna prospettiva. Pensò quindi di destinarne le sostanze all’erezione di un istituto senza clausura, per l’educazione delle fanciulle povere e per la formazione di maestre che operassero non solo in città, ma anche nei paesi vicini. D’accordo con mons. Faustino Pinzoni, si adoperò per far rinascere l’istituzione di S. Angela Merici (Orsoline Figlie di S. Angela). Prese a cuore l’istituzione della scuola a Cemmo. Tra il 1819 e il 1821 auspicò l’apertura a Brescia di una casa delle Canossiane, sperando poi da essa una soluzione per la scuola di Cemmo. Circa il 1830 si ritirò dalla vita attiva, dedicandosi alla preghiera e ad opere di carità. Si spense a Brescia il 25-8-1842. 3 Cf. ASDC, Segreteria, Atti notarili, fald. 1. 4 Cf. ASDC, Segreteria, Atti notarili, fald. 1. |
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