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Vincenzo Carbone
Una contemplativa nella vita attiva. M. Rachele Guardini

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  • Volume II. LETTERE 1838–1839.
    • LETTERE 1839. 8 gennaio – 30 dicembre. nn. 18–220.
      • 37
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Viva il Cuor di Gesù e di Maria!

 

Stimatissimo Signore,1

Lei può più facilmente immaginarlo ch’io esprimerlo, quanto dolore io senta per la caduta della giovane a Lei nota, e non posso pensare a ciò senza sentirmi rabbrividire.2

Ella si ricorderà che, parlando di questa, io mostrai sempre poca propensione che rimpatriasse, attesoché presente avevo quanti santi caddero, perché si esposero al pericolo. Questo dovrebbe persuadere tutti i cristiani a vivere in quel santo timore e tremore, raccomandato dall’Apostolo,3 onde adempire così ciò che tanto inculcò Gesù Cristo a’ suoi discepoli, cioè di vegliare ed orare continuamente.4 Se la giovane avesse usato di quest’armi potenti non sarebbe caduta, ma essa non continuò la preghiera e così s’indebolì nella grazia.

Sono persuasa che Iddio abbia ciò permesso, per quel


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poco sopportare che fece sua madre, la quale, non si può negare, ha un carattere irascibile; ma il dovere di figlia è quello di nasconder e sopportare i difetti dei propri genitori.

Desidero che il mal esempio, che diede la giovane con mio grande rincrescimento, sia motivo a tutte le fanciulle di eseguire con diligenza i loro doveri, onde non venire da Dio abbandonate.

Favorisca riverirmi la carissima di Lei moglie e figli. Confido che mi pregheranno dal Signore la fortezza, necessaria per combattere nell’esilio, e la santa perseveranza.

Qui le cose continuano ad essere da Dio benedette ed io provo un vero piacere, vedendo il bene che da questa povera Istituzione ne viene.

Se ha occasione di vedere oppure di scrivere al R.do Padre Daniele, gli raccomandi la povera anima mia; di questo pure preghi le monache e chi Lei crede.

Piena di stima per Lei, ho l’onore dirmi

 

     Umilis.ma Obbl.ma Serva

                                    Suor Maria Rachele Guardini

 

Venezia li 16 Febbraio 1839

 

Allo Stimatissimo Signore

Il Sig. Giacomo Mantovani

Tirolo – in Arco





1 ASDR, reg. I [p. 9]. Giacomo Mantovani, negoziante, nacque ad Arco (Trento) il 16-11-1798 da Giacomo e Dominica Zambri: cf. «Registro Battezzati», vol. 17°, p. 12, n. 168, APAr. Sposò Angela Lorenzi, dalla quale ebbe 6 figli: Giovanni Pietro, Ermenegildo, Albina, Lodovico, Francesco, Leopoldina. Morì il 30-5-1841: cf. «Registro Morti», vol. 7°, p. 226,
n. 108, APAr.



2 La Guardini aveva grande zelo per il bene spirituale delle fanciulle, specialmente delle povere e di quelle esposte ai pericoli. Per la loro salvezza era pronta ad ogni sacrificio. Si comprende così tutta la sua pena per la defezione di quella giovane. Ne trae motivo per raccomandare la prudenza, la vigilanza e la preghiera (cf. lett. nn. 39, 44, 45, 47).



3 Cf. Fil. 2, 12.



4 Cf. Mt. 26,41; Lc. 18,1; 21, 36; 22, 40.






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