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Vincenzo Carbone Una contemplativa nella vita attiva. M. Rachele Guardini IntraText CT - Lettura del testo |
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Viva il Cuor di Gesù e di Maria!
Stimatis.ma e Carissima Sig.ra Elisa,1 Subito che stetti bene, ebbi desiderio di scriverle, anzi più volte impugnai la penna onde accertarla che mi fu carissima la visita della stimatissima sua Sig.ra Madre,2 ma sempre fui obbligata ad abbandonarla per eseguire una qualche cosa appartenente al mio dovere. Ora spero di potermi un po’ sollevare trattenendomi con Lei, mia cara. La visita dell’ottima sua Madre mi rallegrò molto, ma fummi spiacente il non poterla godere di più, attesoché trovavami a letto. Presentemente sto discretamente, ma spero che alla di Lei venuta in Venezia mi troverò anche meglio. M’assicuro che Lei avrà goduto per la sovvenzione mandata da Sua Maestà l’Imperatrice a cotesta Casa Centrale.3 Riconosco sempre piu come Dio provvede; è proprio vero che quegli, che confidano in Lui, provano gli effetti di sua bontà; io sono tanto meravigliata della sua bontà e misericordia che vo ripetendo, piena di giubilo, oh come è buono Iddio! Io avevo qui nell’Istituto una giovane, attaccata da una carie nell’osso della mascella. Mi fu necessario farla entrare nell’Ospitale Civico affine di sostenere la cura. La stessa era contrarissima a ciò, ma cosa fare? Tutti i Professori assicuravano che tra non molto avrebbe dovuto morire in mezzo ai più atroci tormenti, dove tagliando la parte infetta restava la speranza di vederla rimettersi. A forza di pazienza si arrendette; sostenne il taglio che tanto bene riusd ed ora è fuori di pericolo.4 Ella, mia cara, ringrazi Iddio anche per questo favore. Non ometta di presentarmi umilissima alla degnissima sua Madre, la quale tanto ringrazierà per essersi ricordata d’una miserabile come io sono. Colgo quest’occasione per augurare alla cara Elisa, con tutta la sua famiglia, felici le Sante Feste Pasquali. Piena di stima ho il contento di dirmi
Umilis.ma Dev.ma Serva Suor Maria Rachele Guardini
Venezia li 21 Marzo 1839
Alla Nobile Signora La Sig.ra Contessa Elisa Conti Vicenza
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1 ASDR, reg. I [pp. 16-17]. Elisa Conti Barbaran nacque a Vicenza il 12-10-1820 dal conte Giulio e dalla contessa Carolina Avogli Trotti. Il 258-1839 entrò a Verona nell’Istituto delle Sorelle della Sacra Famiglia fondato (1816) da Leopoldina Naudet. Fece la prima professione il 19-9-1841, e quella perpetua il 23-2-1845. Morì a Verona l’8-6-1846: cf. «Catalogo delle Sorelle della Sacra Famiglia», doc. n. 0377, ASSFV. Ci sono state conservate le trascrizioni di 5 lettere, a lei inviate dalla Guardini: 4, mentre era ancora in famiglia, a Vicenza (cf. nn. 48, 104, 113, 138); la quinta (cf. n. 211), quando era nell’Istituto di Verona. 2 Cf. lett. nn. 38, 39. 3 Cf. lett. n. 40. 4 Anna Moro: cf. lett. nn. 42, 43. |
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