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Vincenzo Carbone Una contemplativa nella vita attiva. M. Rachele Guardini IntraText CT - Lettura del testo |
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Viva il Cuor di Gesù e di Maria!
Mia Cara,1 Carissima mi fu la vostra lettera, nella quale mi date così belle nuove della vostra Congregazione.2 Sia benedetto Iddio, che si serve dei venti impetuosi, per rassodare anche le piante deboli. Vi sono obbligata della parte che prendete per l’Istituto, ed io vi dirò a gloria di Dio che adagiamente si va estendendo. Siamo in poche atte allo scopo dell’Istituto, e per questo conviene tenersi al poco.3 Avete tutta la ragione di mostrare una santa invidia pel bene che posso fare, ma che non fate voi? Ringraziate il Signore che voi pure scelse ad operare per la sua gloria. Questo è senza dubbio ciò che può veramente rendere felice in quest’esilio l’anima, quando usa bene dei lumi e delle grazie, che Iddio le concede onde operare a gloria sua. Per carità pregate, acciò corrisponda fedelmente ai favori ch’Egli con tanta larghezza versa sopra di me miserabile. Ieri sera ho scritto in Ancona ai Sig.ri Co. D. Marco e D. Luca, ed ho loro partecipati i vostri complimenti. Vi ringrazio dell’offerta che mi fate di mandarmi il vostro libro, acciò possa copiare le Novene ch’io non tengo, cioè quella del Corpus Domini, ecc. A vostra consolazione dirovvi che si va estendendo anche da queste parti l’adorazione; ed ebbi nuove che in Tirolo pure il Signore viene adorato da molte parti continuamente.4 Ringraziamolo, mia cara, e preghiamolo che per l’infinita sua bontà si lasci conoscere, benché sieno tempi di tanta dissolutezza. Io spero che abbiate approfittato de’ Santi Esercizi; servirannovi per crescere nell’amore di Dio. Desidero che la fiamma di questo amore accenda tutti i cuori e distrugga il mio pure. Presentatemi umilissima a tutti di vostra famiglia ed assicurateli della gratitudine che sento per tante gentilezze usatemi. Auguro a tutti ogni bene per le Sante Feste Pasquali, con una continuazione di giorni pieni. Vi lascio, mia cara, nei Cuori di Gesù e di Maria, ed in essi credetemi Vostra Aff.ma Sorella Suor Maria Rachele Guardini
Venezia Marzo 1839
Alla Stimatissima Signora La Sig.ra Marina Marini –
Brescia
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1 ASDR, reg. I [p. 18]. Marina Teresa Marini nacque a Brescia (9-21807) da Francesco, impiegato della I.R Pretura, e da Caterina Bondioli, segreuria all’ospedale maggiore della città. Essi impartirono una soda educazione cristiana ai loro figli. Marina e Teresa divennero Suore Dorotee; Angda entrò nell’Istituto delle Figlie della Cariù. Nel 1816 la famiglia Marini si trasferl nel territorio della parrocchia di S. Afra, ove era parroco don Faustino Gioviu Pinzoni. Marina divenne sua figlia spirituale e collaboratrice nelle opere parrocchiali. Conseguito il diploma di maestra, insegnò nelle scuole elementari di Brescia. Venuta a contatto con don Luca e don Marco, collaborò alla realizzazione dei loro progetti apostolici. Don Luca si servì di lei per la fondazione in Brescia della Casa delle Suore Dorotee. Il 30-9-1857 ella fu eletu superiora generale dell’Istituto, ma per motivi di salute dimorò quasi sempre a Brescia, dove mor~ piamente (21-3-1868). Di lei rimangono pochissime lettere. Si distinse per pietà, esercizio delle virtù e generosità nella sua missione di bene. 2 La Pia Opera di S. Dorotea. 3 Cf. lett. nn. 5, 6, 10, 35, 41. 4 Cf. lett. nn. 31, 34, 47, 49. |
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