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Vincenzo Carbone Una contemplativa nella vita attiva. M. Rachele Guardini IntraText CT - Lettura del testo |
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Capitolo I. IL CARTEGGIO DI MADRE RACHELE GUARDINI.
1. Numero e ripartizione delle lettere. Lunghe e diligenti ricerche, condotte in vari archivi, ci hanno consentito di ritrovare molti originali, che sono venuti ad integrare la raccolta delle trascrizioni, minute o copie conservate dall’Istituto delle Suore Maestre di S. Dorotea di Venezia. Sebbene non poche lettere, nel corso di un secolo e mezzo, siano andate smarrite a motivo degli avvenimenti sociali, politici e religiosi, tuttavia il carteggio di Madre Rachele si presenta molto ricco per il numero dei pezzi e per il contenuto. Comprende, infatti, ben 1221 lettere, che ci sono state così conservate: originali 195 trascritte 1095 (di 77 si hanno anche gli originali) minute o copie 9 (di 1 si ha pure l’originale). Le lettere sono distribuite nell’arco di tempo che va dal 6 agosto 1838 al 4 aprile 1853; riguardano perciò l’ultimo periodo della vita di Madre Rachele, e possono dividersi in tre gruppi.
A. Il primo gruppo, il più numeroso, comprende 1108 lettere (nn. 1-1108), che si riferiscono agli anni, nei quali Madre Rachele fu superiora della casa di Venezia, dalla fondazione (6 agosto 1838) fino al 28 settembre 1846, quando lasciò tale incarico. Si tratta di un periodo di otto anni, nei quali le lettere sono così ripartite: 1838: n. 17 1839: n. 203 1840: n. 216 1841: n. 181 1842: n. 60 1843: n. 123 1844: n. 223 1845: n. 71 1846: n. 14 Di queste lettere: 156 sono originali; 1018 trascritte a mano in tre registri rilegati; 5 trascritte nel registro «Abbozzi delle tabelle statistiche», cit.; 7 minute o copie. Nel conteggio si tenga presente che di alcune trascrizioni e minute si hanno anche gli originali.
Il reg. I (cm. 25×34) sul dorso (cm. 3) porta la scritta: «Lettere di M. Rachele Guardini Iª Superiora dell’Ist. S. Dorotea». Sulla copertina si specifica: «Lettere dall’Agosto 1838 fino al Dicembre 1840». Mancano le prime pagine, staccatesi o asportate. Non è possibile precisarne il numero, perché originariamente non vi era la numerazione, e i fascicoli, componenti il registro, non hanno tutti lo stesso numero di fogli. Secondo la numerazione posta di recente, il registro si compone di 292 pagine, scritte fino a 282, e contiene la trascrizione di 406 lettere. Comincia con la finale della lettera del 21 gennaio 1839 (lett. n. 23) e si chiude con quella del 31 dicembre 1840 (lett. n. 436). Delle prime lettere mancanti, 18 sono state trovate nell’archivio delle Suore Dorotee di Vicenza1 e 4 in quello della curia patriarcale di Venezia.2 Come emerge dai dati riportati, della stragrande maggioranza delle lettere ci è giunta la trascrizione. Non possiamo precisare quando essa sia stata eseguita. Qualche indizio fa supporre che non avvenne subito, di volta in volta, ma in un secondo momento. Ad esempio l’originale della lettera n. 25, del 24 gennaio 1839, porta l’indirizzo: «Al Reverendo Signore – Il R.mo Sig. D. Antonio Farina». Nella trascrizione si legge: «A Monsignore Reverendissimo – Il R.mo Monsignor Antonio Farina».3 A quella data il Farina non era ancora monsignore; lo divenne nel 1840. Ancora, nell’originale della lett. n. 60, del 20 aprile 1839, ricorre la parola «Casa», che nella trascrizione è stata sostituita da «Congregazione».4 La casa di Venezia fu riconosciuta come centrale il 15 gennaio 1840. Inoltre, nella trascrizione talora viene aggiunta qualche parola di precisazione o spiegazione che, a distanza di tempo, costituisce per noi un utile chiarimento (cf. lett. nn. 25, 43, ecc.). Segnaleremo queste varianti, quando ricorrono nelle lettere. Indizio di trascrizione tardiva è anche, in qualche lettera, l’incompiutezza della data5 o la mancanza di indirizzo.6 Infine l’omissione di alcune lettere, di cui abbiamo trovato gli originali in altri archivi, denota che la trascrizione fu fatta quando già mancavano le minute di esse. Significativo è il lapsus della copista nella data delle lettere nn. 367 e 368; scrive infatti 1843 invece di 1840. Forse nel 1843 furono trascritte le minute del reg. I. La trascrizione di questo registro, come del secondo e del terzo, non fu eseguita da Madre Rachele; la calligrafia infatti non è la sua.7
Il reg. II (cm. 24,5×32 ) sul dorso (cm. 2,5) ha la scritta: «Lettere di M. Rachele Guardini ... [illeggibile]». Sulla copertina di recente è stato posto il titolo «Protocollo Madre M. Rachele Guardini dal 4 genn. 1841 al novem. 1841». Il registro si compone di 148 pagine, di cui l’ultima è bianca, e contiene la trascrizione di 180 lettere, dal 4 gennaio 1841 (lett. n. 437) al 29 novembre 1841 (lett. n. 616), alla quale segue una lettera non datata. Essa ivi è fuori posto, l’abbiamo perciò inserita nel punto che ci è sembrato giusto (cf. lett. n. 605).8
Il reg. III (cm. 27×38) sul dorso (cm. 4) reca la scritta: «Lettere di M. Rachele Guardini Iª Superiora dell’Ist. S. Dorotea in Venezia». Sulla copertina di recente è stata aggiunta l’indicazione: «Protocollo Madre M. Rachele Guardini dal 4 novembre 1842 al marzo 1845». Si compone di 368 pagine, scritte fino a p. 229, e contiene la trascrizione di 432 lettere, dal 4 novembre 1842 (lett. n. 633) al 26 marzo 1845 (lett. n. 1074); segue una lettera senza data (n. 1075).9
Da questa descrizione appare evidente la grossa lacuna esistente tra le lettere contenute nel reg. II, e quelle del reg. III. Infatti il reg. II si chiude con la lettera del 29 novembre 1841, mentre il reg. III si apre con una lettera del 4 novembre 1842. Non possiamo determinare l’entità di tale lacuna, perché le lettere non sono numerate; essa è ampia e grave, interessando quasi un intero anno dell’attività di Madre Rachele e dello sviluppo dell’Istituto. Le lettere mancanti ammontano ad alcune centinaia. Certamente esse costituivano un altro registro, che forse è andato perduto nel trasferimento dalla sede di S. Andrea (sestiere di S. Croce, n. 473) a quella di Fondamenta S. Girolamo (Cannaregio, n. 2927); se non è stato asportato da chi, nel corso degli anni, ha avuto accesso all’archivio per consultazione. Le ricerche in vari archivi ci hanno consentito di colmare in minima parte la lacuna, con il ritrovamento di 13 originali e 2 copie.10 A questo periodo appartiene pure la lett. n. 629, che fu trascritta con data errata nel reg. III, pp. 9-11. Purtroppo si è privi di notizie particolareggiate circa: – i primi mesi della comunità di Padova e il suo trasferimento dalla casa Melchiori al convento di S. Pietro (maggio 1842); – l’inizio della casa di Bologna; noviziato a Venezia di due aspiranti bolognesi e loro ritorno a Bologna (7 settembre 1842); – gli accordi per la fondazione dell’Istituto in Brescia; – i rapporti con le Suore di Como (signora Laura Rivolta e Tonina Venoni); – lo svolgimento delle trattative per la fondazione a Forlì e a Lussino Grande; – l’attività di Madre Rachele e particolari dei suoi viaggi a Bologna (7 settembre 1842) e a Cemmo (ottobre 1842); – la professione nel 1842 e il rinnovo delle cariche; – lo sviluppo della comunità di Venezia e l’ammissione di nuove candidate, ecc.
B. Il secondo gruppo di lettere comprende quelle del periodo in cui Madre Rachele non era più superiora. Sono in tutto, per cinque anni, 34 (29 originali, 3 trascritte nel registro «Abbozzi delle tabelle statistiche», cit., e 2 copie).11 Esse vanno dal 29 settembre 1846 al 6 maggio 1852 (lett. nn. 1109-1142) e sono così ripartite: 1846: n. 3 1847: n. 10 1848: n. 1 1849: n. 8 1850: n. 9 1851: n. 1 1852: n. 2 Questo esiguo numero sorprende, perché Madre Rachele, pur non essendo più superiora, per la sua saggezza e per la larga cerchia di conoscenze, fu incaricata dalla Madre Sanfermo di continuare a tenere le relazioni dell’Istituto con le personalità religiose e civili, con gli amici e benefattori della casa. Pertanto, le sue lettere di quegli anni erano atti dell’Istituto. Furono trascritte? Non abbiamo alcun accenno in proposito. Se furono trascritte, bisogna concludere che anche questo registro è andato perduto.
C. Il terzo gruppo si riferisce al periodo in cui Madre Rachele fu superiora nel conservatorio delle Zitelle alla Giudecca – Venezia (21 agosto 1852 – 16 agosto 1853). Sono 79 (nn. 1143-1221), dal 21 agosto 1852 al 4 aprile 1853: 1852: n. 73 1853: n. 6 Di esse, 69 sono trascritte in un registro rilegato (cm. 24,5×33,5) senza titolo, di 34 pagine non numerate. La numerazione attuale è stata posta di recente. La trascrizione sembra opera di Madre Rachele. Delle altre 10 si hanno gli originali, conservati in vari archivi.12
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1 Lett. nn. 1-5, 7, 8, 11-19, 21, 22. 2 Lett. nn. 6, 9, 10, 20. 3 Reg. I [p. 3]. 4 Reg. I [p. 23]. 5 Sono indicati soltanto il mese e l’anno senza il giorno, che non si ricordava più: cf. lett. nn. 41, 44, 45, 49-56, 61, 67, 70, ecc. 6 Cf. lett. nn. 583, 592, 661, 792, 793, 836. 7 Nel reg. I: – pp. 1-192 (lett. nn. 23-306) la calligrafia è quella di parecchi originali, scritti non da Madre Rachele, ma da altra mano; – pp. 193-228 (lett. nn. 307-360) si nota una calligrafia diversa; – pp. 229-282 (lett. nn. 360-436) ricorre una terza calligrafia. 8 L’intero registro è scritto con una calligrafia diversa dalle tre che ricorrono nel reg. I. 9 Nel reg. III : – pp. 1-96 (lett. nn. 633-796), ritorna la calligrafia della prima parte del reg. I; – pp. 96-114 (lett. nn. 796-830) compare una calligrafia diversa da tutte le precedenti (la quinta); – pp. 115-229 (lett. nn. 830-1075) ritorna la calligrafia della prima parte del registro. 10 ASDV, 7 (lett. nn. 618, 619, 622, 623, 626, 628, 631); BCAMB, 1 (lett. n. 620); ASDR, 1 (lett. n. 621); ASDC, 1 (lett. n. 624); ACPV, 2 (lett. nn. 625, 627); AGAB, 1 (lett. n. 630). Le 2 copie (lett. nn. 617 e 632) sono in ASDR. 11 Originali: ASDV, 24 (lett. nn. 1109-1111, 1113-1115, 1120, 1121, 1124, 1125, 1127-1129, 1131-1141); ACPV, 2 (lett. nn. 1123, 1126); BCAMB, 1 (lett. n. 1112); ASDR, 2 (lett. nn. 1119, 1142); trascritte: ASDR, 3 (lett. nn. 1117, 1118, 1130); copie: ACBr, 1 (lett. n. 1116); ASDR, 1 (lett. n. 1122). 12 ASDR, 2 (lett. nn. 1192, 1193); ASDV, 1 (lett. n. 1215); ASV, 7 (lett. nn. 1214, 1216-1221). |
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