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Vincenzo Carbone Una contemplativa nella vita attiva. M. Rachele Guardini IntraText CT - Lettura del testo |
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Viva il Cuor di Gesù e di Maria!
Molto Reverendo Signore,1 La pregiatissima di Lei mi giunse il giorno di S. Antonio, giorno dedicato per l’ingresso di Donna Cristina2 nell’Istituto della Cenerentola in Milano. Ho fatto tosto pregare, acciò il Signore le conceda quello spirito di annegazione ch’è necessario non solo a tutti i cristiani, ma in particolare a quelli che da vicino vogliono seguire l’amabile Redentore. Se ha occasione di scriverle, mi presenti alla stessa umilissima e faccia, la prego, le mie congratulazioni per la risoluzione da lei presa. Godo sommamente ch’Ella siasi rimessa perfettamente in salute, ed anche mi rallegra intendere che Donna Annetta3 con tutti gli altri di sua famiglia siano sani, eccettuata la Sig.ra Contessa Beatrice,4 la quale si vede che l’amorosissimo Iddio la vuole purificare colle continue malattie. Sono gratissima alla di Lei memoria; devo io pure confessarle che ricordo molte volte i bei momenti passati nella sua ottima famiglia. Adoro la volontà del Signore, che così dispose, e lo ringrazio perché continuamente mi vedo dalla sua infinita bontà sorretta. Ella sa quante volte ho dichiarato ch’ero indegna di prestare la mia debile servitù a loro; molte altre confessai, nel cospetto del Signore, che io tenevami come una povera che riceveva la loro carità, perché immeritevole della mercede, attesa la troppa cura che avevano di questo mio corpo, che l’obbedienza vuole che anche presentemente accarezzi. Riguardo alla nota giovane, credo imprudenza affidare alla carta i motivi di mia dispiacenza, ma alla venuta del Sig. Co. D. Luca potrà saperlo. Ieri ho ricevuto una lettera del Sig. Console Pontificio,5 il quale m’annuncia che il Sig. Co. D. Luca è stato accolto da Sua Santità6 colle più gentili maniere, poi ha mostrato un sommo piacere per la nuova Istituzione delle Suore in Venezia, ed ha benedetto l’Istituto. Le bacio rispettosamente la sacra mano, pregandola di volermi benedire e raccomandare al Signore Umilis.ma Dev.ma Obbl.ma Serva Suor Maria Rachele Guardini
Venezia li 18 Giugno 1839
Al Molto Reverendo Signore Il
Molto R.do Sig. Co. D. Giuseppe Passi – Bergamo
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1 ASDR, reg. I [pp. 43-44]. Don Giuseppe, fratello di don Luca e di don Marco, nacque a Bergamo il 17-6-1794. Fu ordinato sacerdote il 19-9-1818. Sulla lapide della cappella Passi nel cimitero di Calcinate si legge: « Sacerdote d’illibati costumi / di sentita pietà e di carità operosa / in ogni vicenda anche funesta della vita / travedeva ed adorava il volere sovrano di Dio / colla rassegnazione dei santi / morì nel patrio villaggio d’anni 68 / Li 14 7bre 1862 / compianto da tutti i buoni ». 2 Lomellini. 3 Marchesa Anna Lomellini, moglie del conte Matteo Passi. 4 Sorella di don Giuseppe. Nata a Bergamo (11-7-1792), morì nubile a Calcinate. Sulla lapide della cappella Passi nel cimitero di Calcinate si legge: « Forte della fortezza della fede / santificò / con pazienza edificante / quarant’anni di penosa malattia / e il 3 luglio 1852 / di anni 60 / ammirata compianta / nel bacio del Signore spirava ». 5 Giuseppe Battaggia. 6 Gregorio XVI. |
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